Sabato 11 dicembre, alle ore 20.30, al Piccolo Teatro dei Ciliegi di Capoterra, andrà in scena la rappresentazione teatrale autobiografica “Carla o dell’essere se stessi”. Per la prima volta non ci sarà un attore a interpretare un personaggio, ma una persona reale che racconterà la propria storia, di una forza straordinaria e epica: Carla Baffi, 55 anni, di cui 53 vissuti come Enzo Giagoni, 30 anni di onorato servizio nel corpo di polizia, una figlia di 30 anni, 4 donne importanti nella sua vita e un matrimonio durato 24 anni, tragicamente sopravvissuto nel 2013, ad Olbia, al ciclone “Cleopatra” che gli strappò dalle mani la figlioletta Morgana, di soli 2 anni, insieme alla sua auto e alla sua nuova compagna, Patrizia, inghiottite maledettamente in un fiume di acqua e fango!
Appena l’anno dopo, Enzo Giagoni, per la sua opera di volontario in soccorso degli alluvionati di Genova, è insignito del “Premio Bontà Antonio Degortes” che motiva: «Enzo Giagoni è la volontà di non arrendersi, è la voglia di andare avanti, è il simbolo del cambiamento». Ma di cambiamento Enzo Giagoni doveva intraprenderne uno ancora più importante e decisivo: quello di essere finalmente, anche per gli altri, quello che ha sempre saputo di essere ed è sempre stata per se stessa: una Donna, un’anima totalmente femminile imprigionata in un corpo che non la rispecchia, costretta continuamente a negare e uccidere se stessa, per non dispiacere agli altri, per la maledetta paura del loro rifiuto e del loro abbandono.
Coraggiosamente Carla ha iniziato nel 2020 un percorso di transizione di genere che la porterà ad adeguare la sua identità fisica alla sua identità psichica, che è in tutto e per tutto quella di una Donna, felice finalmente di esserlo e di poterlo raccontare!
Questa rappresentazione teatrale autobiografica ha naturalmente una forte valenza sociale, e, attraverso l’esemplare e toccante esperienza di Carla, a tratti anche ironica, si propone di aiutare la nostra società a superare i pregiudizi e le diffidenze alla base di tutte le fobie, ancora fortemente radicate, verso qualsiasi tipo di diversità.
Lo spettacolo, con drammaturgia di Carla Baffi e Tino Belloni, per la regia di quest’ultimo, è una produzione della compagnia teatrale Barbariciridicoli.