Sarà “Stupida Show! – Paola Minaccioni special” ad aprire, il 15 febbraio alle 21, la stagione dell’Ama – Auditorium multidisciplinare Arzachena. Il programma è stato ufficializzato dal Comune, dalla Deamater srl Impresa sociale e dal Cedac – Circuito regionale della Sardegna.
Il 22 febbraio sarà sul palco Gianmarco Tognazzi, il 6 marzo Eva Robin’s.
«Con il rinnovo della gestione alla società Deamater per ulteriori cinque anni – dichiara la delegata alla Cultura, Valentina Geronimo –, confermiamo la fiducia in un progetto che consolida il lavoro svolto finora e, allo stesso tempo, affianca nuove iniziative con cui rafforzare il ruolo dell’auditorium nello sviluppo delle attività culturali cittadine. La varietà e la qualità delle proposte presentate abbraccia il cinema, la danza, il teatro, con un occhio rivolto anche ai giovani , e risponde pienamente agli obiettivi indicati dal bando comunale. La collaborazione con il Cedac è un valore aggiunto che garantisce ad Arzachena l’ingresso nel circuito dei grandi spettacoli che calcano i palchi nazionali.»
«Si parte con la stagione teatrale targata Cedac, 5 spettacoli in collaborazione con lo storico circuito sardo che si conferma una partnership importante grazie alla quale riusciamo ad ampliare la nostra offerta culturale che vorremmo fosse multidisciplinare e trasversale. Con il rinnovo di gestione, affiancato a quella dell’Accademia Arte Arzachena, vorremmo proporre una programmazione di spettacoli dal vivo tutto l’anno. Infatti, stiamo lavorando anche a una “stagione ragazzi”, una musicale, una dedicata alla danza e a diversi progetti che prevedono, oltre allo spettacolo, workshop ed incontri con gli artisti», spiega Marianna Deiana, Ad di Deamater.
«Cedac conferma anche quest’anno la collaborazione con AMA per il progetto artistico di un presidio culturale importante per il territorio. L’offerta multidisciplinare all’interno della programmazione aiuta sicuramente a sviluppare un dialogo con nuovo pubblico, cercando di fidelizzarlo alle diverse discipline di spettacolo», conclude Valeria Ciabattoni, direttrice artistica Cedac.
Antonio Caria