Si è chiusa alla grande la quindicesima edizione di Bosa Antica – Festival Internazionale di Musica da Camera.
Un programma suddiviso in 10 giornate, con 13 concerti evento, masterclass a cura di maestri con la “M” maiuscola, 10 serate in cartellone, note di mezzanotte e tanta, tantissima musica da camera regalata con i colori di Bosa a fare da contorno ad esibizioni da mille e una nota. Tutti i concerti hanno registrato una grande partecipazione.
Le esibizioni dei migliori allievi delle masterclass sono state accolte da una platea numerosa e attenta che ha riservato ad ogni musicista una calorosissima accoglienza. Il tutto poi è culminato nell’assegnazione del Premio Bosa Antica che sarebbe dovuto andare alla professoressa Angela Oliviero che per motivi di salute non ha potuto ritirarlo Il sindaco Piero Casula ha conferito la spilla Città di Bosa alla pianista Francesca Carta per la sua disponibilità e la sua costante presenza al festival, e una attestazione di merito alla giovane arpista Elena Manunza, stella del concerto nel Lungo Temo. A sorpresa, infine, il primo cittadino ha voluto consegnare il Premio Bosa Antica a Jana Bitti e Luca Virgilio, organizzatori della manifestazione: Commozione e applausi dalla platea che ha poi salutato i maestri delle masterclass Biddau, Marucha, Ghiani, Tironi e Lentini; quelli dei laboratori Rabaglia, Manca, Bitti e quelli dei corsi Carta e Kozka, con l’impegno a tornare già il prossimo anno per la 16ª edizione di Bosa Antica.
Oltre al punto centrale, rappresentato dal chiostro del Carmelo, la musica classica dei violini, dell’arpa e dei flauti ha “pacificamente invaso” la piazzetta di Corte Intro e il Lungo Temo, la splendida dimora storica di casa Deriu, il chiostro dei Cappuccini e la magnifica chiesa di San Pietro. Menzione d’onore ai concerti di mezzanotte, incastonati in cornici suggestive come quello d’arpa alla presenza della luna piena.
Antonio Caria