Le attrici cinematografiche più famose degli anni Dieci ispiravano la moda, esercitavano la loro influenza sui comportamenti giovanili, spadroneggiavano sui set e arrivavano a estendere il loro dominio perfino sulla regia. A loro è dedicata la V edizione della rassegna cinematografica “Storie di volti e di silenzi. La magia del cinema muto”, che in questa sublime declinazione al femminile, dal titolo “Dive e divismo italiano” prenderà il via domenica 14 novembre negli spazi del Centro culturale Hermaea di Cagliari-Pirri, per offrire otto serate di grande fascino, attraverso la proiezione di quattordici film suddivisi in cinque sezioni, impreziosite dalle introduzioni di operatori culturali, docenti ed esperti di cinema quali Alessandro Macis, Elisabetta Randaccio, Maria Paola Fanni, Antioco Floris, Eleonora Migliorini, Gigi Cabras, Patrizia Masala e Roberto Randaccio.
Il progetto è ideato e organizzato dall’associazione culturale “La macchina cinema” sotto la direzione artistica di Patrizia Masala, in collaborazione con le associazioni “L’Alambicco” ed “Hermaea” ed il contributo della Regione Sardegna. A conclusione della rassegna cinematografica, nella giornata conclusiva (il 12 dicembre) è in programma nella Sala Castello dell’hotel Regina Margherita a Cagliari una tavola rotonda, al fine di indagare questo affascinante mondo del divismo al femminile, seguita dalla sonorizzazione di un lungometraggio dal vivo.
Nomi come quello di Francesca Bertini, Lyda Borelli, Pina Meninchelli, Diana Karenne, Helena Makowska sono quelli maggiormente rappresentativi in un panorama assai vasto che comprendeva, fra le figure più note, almeno Lidia Quaranta, Eleonora Duse, Maria Jacobini ed Italia Almirante Manzini, ma anche altre che, magari per poche interpretazioni di successo, s’impressero nella memoria del pubblico e ne conquistarono l’ammirazione, nonostante i giornali le ignorassero per presunta dubbia moralità, non essendo oltretutto ancora legittimata a livello culturale l’industria cinematografica,