Nuoro Jazz ai titoli di coda: il festival organizzato nel capoluogo barbaricino dall’Ente musicale di Nuoro giunge domani (giovedì 27) alla decima e ultima serata del suo cartellone, inaugurato l’altro martedì (18 agosto) dal quintetto di Paolo Fresu. Spetta ora a un altro talento isolano, la cantante Claudia Aru, il compito di suggellare la manifestazione con il suo progetto “Tra Sardegna e Africa” in programma alle 21.00 nel giardino della sezione sarda della Biblioteca “Sebastiano Satta”. L’eclettica artista, tra le voci più rappresentative del panorama isolano, oltre a cantare e raccontare storie e vicende di singoli e collettività, dinamiche e regole non scritte che animano la vita tra le comunità della Sardegna, aggiunge in questo spettacolo l’avventura vissuta in Niger nei mesi scorsi; un’avventura nata quando la sua partecipazione a un progetto di sostegno ai profughi salvati dalla Libia, patrocinato dall’UNHCR, che sarebbe dovuto durare due settimane, è diventato invece un soggiorno forzato di quattro lunghi mesi a causa della pandemia, trasformandosi in un’esperienza eccezionale da cui ha tratto collaborazioni, informazioni, ispirazione e un nuova spinta vitale. Ad affiancare Claudia Aru nell’ultimo concerto del festival, ci saranno il violinista Simone Soro – anche lui reduce dall’esperienza in Niger -, Fabrizio Lai alla chitarra e all’ukulele, Matteo Muntoni al basso e Stefano Vacca alla batteria.
Il sipario sul festival è anche il momento dei primi bilanci di un’edizione di Nuoro Jazz che ha dovuto fare i conti con la situazione legata al Covid-19 e ha scelto di rimandare all’anno prossimo il suo tradizionale appuntamento con i Seminari di studio sulla musica jazz. «Le attuali regole e limitazioni non avrebbero permesso di svolgere le attività didattiche nelle modalità consuete, e sarebbe stato complicato anche avere i 120/130 iscritti degli ultimi anni», spiega il presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, Angelo Palmas: «Abbiamo però voluto confermare il festival, che normalmente affianca le attività didattiche, invitando a esibirsi tutti i docenti dei Seminari con i loro gruppi o progetti per dare un senso di continuità a Nuoro Jazz anche in questo momento così difficile: e credo di poter dire che, vista la qualità delle proposte artistiche e la risposta da parte del pubblico, la scelta è stata felice».
Bilancio positivo anche per Salvatore Maltana, da quest’anno al timone della direzione artistica di Nuoro Jazz: «Grazie alla ormai rodata macchina organizzativa dell’Ente Musicale di Nuoro, del suo presidente Angelo Palmas e dello staff, e grazie alla disponibilità degli splendidi musicisti, nonché nostri docenti nei Seminari jazz che portiamo avanti dal 1989, siamo riusciti a dare un senso di continuità alla nostra realtà musicale in un momento davvero drammatico. Il pubblico ha risposto in maniera positiva affollando ogni sera i nostri concerti. Un grazie a chi ci ha supportato per portare a buon fine la nostra iniziativa».