Partirà domenica 6 per concludersi sabato 26 settembre, la terza edizione del festival “Rete dei Castelli”, un viaggio culturale itinerante nei comuni di Laconi, Sardara, Villamar, Las Plassas e Sanluri, promosso dalla Rete dei Comuni con il contributo della Fondazione di Sardegna e dell’assessorato regionale dello Spettacolo, e organizzato dall’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo.
Un ricco programma di eventi con due novità rispetto alle scorse edizioni: la presentazione di una moneta commemorativa in argento, che raffigura, in una faccia, il logo Rete dei Castelli e l’indicazione dell’anno, mentre nell’altra faccia lo scudo con l’albero sradicato, simbolo del Giudicato d’Arborea, e la scritta Rennu de Arbaree; la seconda riguarda la realizzazione di alcuni murales.
«La cosa eccezionale del festival è che è giunto alla terza edizione, e questo è un risultato straordinario – spiega Giorgio Murru, direttore scientifico della Rete dei Castelli -. ll fatto che si sia voluto proporre fortemente in un anno così complicato ci riempie di speranza. La cultura non può essere fermata. Ed è fondamentale che arrivi un messaggio forte e positivo, attraverso una serie di narrazioni che portino maggiore consapevolezza nelle comunità.»
Per Donatella Rita Fiorino, Direttrice dell’Istituto Italiano dei Castelli: «La tutela del patrimonio storico richiede, ancor di più oggi, la massima collaborazione tra istituzioni, associazioni e comunità nel comune obiettivo della costruzione del futuro attraverso la salvaguardia dell’identità e della memoria storica. La conservazione è prima di tutto un fatto di cultura, esito del processo di riconoscimento delle testimonianze della memoria collettiva e individuale e di accettazione della propria Storia».
A detta di Stefano Delunas, sindaco di Quartu Sant’Elena e presidente dell’associazione Enti Locali per lo Spettacolo: «Nonostante le difficoltà di questo anno così particolare, siamo riusciti a portare avanti i festival e le manifestazioni in calendario. Come presidente dell’associazione sono molto soddisfatto che la Rete dei Castelli si ripeta con sempre maggiore attesa e consapevolezza, e soprattutto maturità artistica. Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che dietro le quinte rendono possibile la realizzazione dell’evento».
Un ricco programma di eventi con due novità rispetto alle scorse edizioni: la presentazione di una moneta commemorativa in argento, che raffigura, in una faccia, il logo Rete dei Castelli e l’indicazione dell’anno, mentre nell’altra faccia lo scudo con l’albero sradicato, simbolo del Giudicato d’Arborea, e la scritta Rennu de Arbaree; la seconda riguarda la realizzazione di alcuni murales.
«La cosa eccezionale del festival è che è giunto alla terza edizione, e questo è un risultato straordinario – spiega Giorgio Murru, direttore scientifico della Rete dei Castelli -. ll fatto che si sia voluto proporre fortemente in un anno così complicato ci riempie di speranza. La cultura non può essere fermata. Ed è fondamentale che arrivi un messaggio forte e positivo, attraverso una serie di narrazioni che portino maggiore consapevolezza nelle comunità.»
Per Donatella Rita Fiorino, Direttrice dell’Istituto Italiano dei Castelli: «La tutela del patrimonio storico richiede, ancor di più oggi, la massima collaborazione tra istituzioni, associazioni e comunità nel comune obiettivo della costruzione del futuro attraverso la salvaguardia dell’identità e della memoria storica. La conservazione è prima di tutto un fatto di cultura, esito del processo di riconoscimento delle testimonianze della memoria collettiva e individuale e di accettazione della propria Storia».
A detta di Stefano Delunas, sindaco di Quartu Sant’Elena e presidente dell’associazione Enti Locali per lo Spettacolo: «Nonostante le difficoltà di questo anno così particolare, siamo riusciti a portare avanti i festival e le manifestazioni in calendario. Come presidente dell’associazione sono molto soddisfatto che la Rete dei Castelli si ripeta con sempre maggiore attesa e consapevolezza, e soprattutto maturità artistica. Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che dietro le quinte rendono possibile la realizzazione dell’evento».
Antonio Caria