Ogni euro di investimento della Regione su concerti e spettacoli dei 124 operatori, finanziati ogni anno dal capitolo di spesa per il comparto, genera un ricavo diretto di quasi 3 euro e le ricadute sul territorio sono da 6 a 8 volte superiori, per un totale tra i 30 e 45 milioni di euro. È quanto emerge dal rapporto “I dati dello spettacolo dal vivo in Sardegna – anno 2019″, il primo studio sul settore nell’Isola, con indicatori specifici che ne danno una fedele rappresentazione, misurando i benefici economici e occupazionali nell’Isola.
Il rapporto è stato stilato dal Coordinamento Unitario dello Spettacolo dal vivo della Sardegna. Costituitosi per affrontare i problemi di un comparto messo a dura prova dalle conseguenze della crisi epidemiologica da Covid-19, vi aderiscono 94 imprese culturali, quasi l’80% della totalità dei 124 organismi, riconosciuti dalla Regione come operatori professionali, attivi in Sardegna.
La Legge regionale n° 1 del 22 gennaio 1990 art. 56 è lo strumento normativo, ove sono previsti i contributi annuali per lo spettacolo dal vivo. Per il 2021, nel bilancio della Regione approvato in forma tecnica nel mese di febbraio, sono stati stanziati 7 milioni di euro per lo svolgimento nell’Isola di concerti, spettacoli teatrali e di danza. Negli ultimi 10 anni il contributo regionale ha visto una progressiva riduzione: nel 2011 ammontava a circa 11 milioni di euro. Nel 2019, anno di riferimento dello studio, l’investimento della Regione nello spettacolo dal vivo è stato di circa 8 milioni, lo 0,08% di un bilancio complessivo di circa 9,5 miliardi, mentre l’incidenza del settore dello spettacolo (con riferimento ai soli 124 organismi oggetto della ricerca) sul PIL complessivo della Sardegna è stata nello stesso anno pari allo 0,19%.
“In considerazione dei dati inaspettati rappresentati dal nostro settore e dell’importanza dell’investimento in cultura, tanto più in un momento in cui per tutto il Paese è fondamentale puntare alla ripartenza sociale ed economica, chiediamo alla Regione nell’imminente Assestamento di bilancio, di integrare con almeno 2 milioni di euro aggiuntivi, le risorse da destinare all’Art.56 per il 2021” – dichiara il CUSS attraverso i suoi rappresentanti, Marco Benoni, Vincenzo De Rosa, Monica Pistidda -. Ricordiamo che gli effetti della pandemia hanno causato quasi l’azzeramento dei ricavi per le attività di spettacolo e per ripartire è necessario un sostegno straordinario che in questo caso assume il significato di un vero investimento”.
I dati occupazionali. Dai dati del Mercato del Lavoro in Sardegna, nel terzo trimestre 2019 risulta un totale di 4.203 lavoratori impegnati nel settore: 303 lavoratori a tempo indeterminato, 1103 a tempo determinato, 2797 lavoratori autonomi, una media per operatore di 34 unità lavorative (2,5 lavoratori a tempo indeterminato, 9 lavoratori a tempo determinato e 22,5 lavoratori autonomi. Più di 2 milioni di euro, cioè il 26,48% del contributo regionale, torna nelle casse dell’Erario sotto forma oneri sociali e contributi.
I dati occupazionali, poi, consentono di rilevare che il settore spettacolo in Sardegna è capace di restituire in produzione di lavoro e occupazione più dell’importo investito dalla Regione: a fronte dei circa 8 milioni di euro di investimento regionale, il comparto impiega circa 10 milioni di euro per il compenso dei lavoratori (il contributo della Regione del 2019 è servito a coprire solo l’80% del costo del lavoro).
Ricavi diretti e ricadute sul territorio – A fronte di un investimento regionale di 8 milioni, una delle risultanze più significative dello studio I dati dello spettacolo dal vivo in Sardegna – anno 2019 è quella sulla produttività diretta: per ogni euro di contributo della Regione, i ricavi degli operatori del settore finanziati sono pari a 2,83 euro.
Ammonta poco più di 23 milioni di euro il totale complessivo dei ricavi nel 2019, che comprende il contributo regionale di 8 milioni 223mila euro, le somme dai biglietti e dalla vendita degli spettacoli (6 milioni 587mila euro), contributi e sponsor privati (1.794 milioni), altri contributi della Regione e nazionali (3.786 milioni) e contributi degli enti locali sardi (1.830 milioni).
E sotto il profilo delle ricadute dirette e indirette sui territori dove sono realizzati concerti e spettacoli, l’effetto moltiplicatore dell’investimento della Regione è misurato nei termini di un valore che va dai 6 agli 8 euro per ogni euro di contributo della Regione.
Le evidenze di questo studio mettono ancora più in luce la necessità per il settore dello spettacolo dal vivo «di una considerazione adeguata, oltreché per i ben noti motivi di natura culturale e sociale, anche in quanto comparto capace di produrre risultati economici ed occupativi di grande rilevanza. Riteniamo per questo – sottolineano nello studio i rappresentanti del CUSS – che oltre all’aumento di risorse per quest’anno sia necessaria una risposta sistemica sul piano normativo dotando finalmente il comparto di una legge regionale di settore con regole chiare e adeguate ai tempi e con la dotazione annuale delle risorse necessarie al suo pieno sviluppo».
La spesa pro capite degli spettatori. È un dato che serve a quantificare le ricadute economiche indirette ed è stata effettuata in base agli indicatori di due recentissime ricerche sugli effetti delle attività culturali e di spettacolo sul territorio: il rapporto AGIS del 2018, basato sullo studio nazionale realizzato dal CISET (Centro Internazionali di Studi sull’Economia Turistica) e una ricerca del Sole 24 Ore, basata su uno studio effettuato da RSM Makno per Impresa Cultura Italia nel luglio del 2019.
1.011.108 è il numero totale degli spettatori nel 2019 di 6.832 spettacoli: 303.478 sono gli spettatori di spettacoli a pagamento, un target al quale è stato applicato il parametro di spesa media di 40,00 euro (per le 182.086,99 unità del pubblico sardo) e di 80,00 euro (per le 75.869,58 e le 45.521,75 unità, rispettivamente per il pubblico di altre regioni d’Italia e per quello di Paesi esteri); 707.630 sono gli spettatori per spettacoli gratuiti, target con un parametro di spesa tra un minimo di 15 euro e un massimo di 40 euro. È da evidenziare che la spesa di ciascun spettatore sul territorio, con riguardo agli eventi piccoli e medi, rimane per il 91% nella comunità locale.
Altri dati. Sono più di 40 gli spazi e i teatri gestiti stabilmente in Sardegna. Nell’Isola si organizzano circa 80 festival di varia natura e circa 120 rassegne. Su un totale di 6.832 spettacoli, nel 2019 le produzioni originali sono state 4.857, mentre gli spettacoli e concerti con ospiti nazionali o internazionali sono stati 1.976.