Cala il sipario, a Oristano, su “Sa Die de sa Sardigna”, il cartellone di spettacoli e concerti promosso dal Comune su proposta dall’assessorato della Cultura, e organizzato dall’associazione culturale Dromos con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione Oristano. Partita lo scorso 13 dicembre con “Lianora Arbaree” della compagnia Teatro Tragodia, la manifestazione è proseguita con Rossella Faa e Elio Turno Arthemalle protagonisti della commedia buffa in lingua sarda “Predi Antiogu e sa Perpetua” (domenica 17) e con i concerti di Elena Ledda e Simonetta Soro in quintetto (venerdì 22), Franca Masu con Fausto Beccalossi e Luca Falomi (sabato 23), Marino De Rosas e Denise Fatma Gueye (mercoledì 27) e Ernst Reijseger con il Cuncordu e Tenore de Orosei (giovedì 28).Il compito di chiudere la serie di appuntamenti spetta domani sera (sabato 30) a Enzo Favata, sul palco del Teatro Garau a partire dalle 21.00 in quintetto con il progetto “Atlantico”.
In attesa di celebrare, nel 2024, i venticinque anni dall’uscita dell’omonimo album, il sassofonista sardo ha deciso di richiamare intorno a sé i compagni di viaggio, dopo ben diciotto anni dall’ultimo concerto insieme: Daniele di Bonaventura al bandoneon, Marcello Peghin alla chitarra, Salvatore Maltana al contrabbasso e U.T. Ghandi alla batteria, guidati da Enzo Favata ai sassofoni in una sorta di viaggio musicale attraverso l’America Latina ispirato a scrittori come Borges, Sepulveda, García Márquez, Soriano. L’album, edito da Il Manifesto nel 1999, fu subito un successo discografico con diverse ristampe e oltre cinquantamila copie vendute in cinque anni; e aprì una stagione fortunata per il quintetto del sassofonista algherese, con più di trecento concerti in tutto il mondo nell’arco di cinque anni di attività, compresi diversi tour in America latina, in diverse città del Brasile e in Argentina a Buenos Aires.