Uno spietato affresco di varia umanità con “Persone Naturali e Strafottenti” di Giuseppe Patroni Griffi con Marisa Laurito, protagonista nel ruolo che fu di Pupella Maggio, accanto a Giancarlo Nicoletti (che firma anche la regia), Giovanni Anzaldo e Livio Beshir: la pièce che rivela attraverso l’intrecciarsi di quattro destini, quattro vite ai margini, il volto segreto di una città multiforme e stratificata, una moderna metropoli in cui si fondono passato, presente e futuro sarà in cartellone sabato 28 maggio alle 21.00 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, domenica 29 maggio alle 21.00 al Teatro Civico “Oriana Fallaci” di Ozieri e, infine, lunedì 30 maggio alle 21.00 al Teatro Civico di Alghero sotto le insegne della Stagione di Prosa 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Viaggio tra le inquietudini e le speranze di un’umanità alla deriva, tra rabbia e disincanto, con la dolceamara commedia ambientata in una notte di Capodanno a Napoli tra situazioni grottesche e surreali, che scaturiscono dall’incontro tra i protagonisti, diversissimi ma in qualche modo complementari: tranches de vie, storie estreme, confessioni di anime lacerate e confuse raccontate con feroce ironia e una punta di spietato cinismo, in una scrittura intrigante e ricca di colpi di scena, in equilibrio tra la comicità arguta e a tratti farsesca di Eduardo De Filippo ed il crudo realismo e la dimensione onirica dei testi di Annibale Ruccello.
“Persone Naturali e Strafottenti” – con costumi di Giulia Pagliarulo e disegno luci di Daniele Manenti, Make Up Artist Vincenzo Verdesca, direttrice di scena Claudia Tagliaferro, aiuto-regia Giuditta Vasile (produzione Altra Scena e distribuzione Stefano Pironti – Chiediscena) – mostra un paesaggio urbano ben diverso dalla tradizionale immagine da cartolina, mettendo l’accento sulle esistenze travagliate di creature “notturne”, donne e uomini, travestiti o trans, prostitute e omosessuali, simboli di un amore “proibito”, tra odio e rancore, voglia di riscatto, illusioni perdute e desideri irrealizzabili. Tra l’euforia dei festeggiamenti e i buoni propositi per l’avvenire, in un appartamento si consumano i rituali domestici di una convivenza difficile, con l’ennesima lite tra la padrona di casa, Donna Violante, ex serva in un bordello ed il travestito Mariacallàs, figura chiave della vicenda intorno a cui ruotano gli altri personaggi: Fred, uno studente gay alla ricerca della sua identità e Byron, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le antiche umiliazioni. Creature stravaganti, piene di passione e un po’ sopra le righe, che incarnano l’anima più nascosta, ma non per questo meno autentica, della città: le loro esistenze sono segnate dalla paura e dal dolore, dalla necessità di difendersi e lottare, giorno dopo giorno, per non soccombere, in un tentativo spesso vano di uscire dall’ombra e compiere una sorta di ascesa sociale, per conquistare del proprio posto nel mondo.
Tra le opere teatrali più “scandalose” e controverse ma anche di maggior successo del drammaturgo, regista e scrittore napoletano, “Persone Naturali e Strafottenti” sposa la modernità del linguaggio, a tratti irriverente e corrosivo, alla importanza e attualità dei temi trattati – come l’integrazione culturale e sociale ed il superamento dei pregiudizi, l’accettazione della diversità e il diritto di essere se stessi. Un luogo neutro e ben delimitato – un appartamento in città – diventa teatro di tensioni e scontri “ideologici”, e in qualche modo politici tra individui mossi da pulsioni differenti, dalla rivendicazione di una qualche “rispettabilità” alle necessità imposte dalla “professione”, in questo caso il “mestiere più antico del mondo”, alla “fame” di corpi per sfogare nell’amplesso con uno sconosciuto l’ansia di trasgressione e forse ancora di più la libertà di seguire le proprie inclinazioni, senza più doversi nascondere, ma anche la volontà di affermare in un ribaltamento di ruoli la propria indignazione, contro millenni di sopraffazioni e abusi.
«Quattro “Persone Naturali e Strafottenti” – si legge nella presentazione – per un gioco del destino divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali».
Sotto i riflettori una bravissima e convincente Marisa Laurito, che restituisce lo spirito popolare ma anche la strana fierezza, quasi arrogante di Donna Violante (dopo le fortunate interpretazioni di Pupella Maggio ed Angela Pagano), mentre Giancarlo Nicoletti presta corpo e voce a Mariacallàs, icona di quei mondi sotterranei che a Napoli godono di una speciale protezione ed accoglienza, mentre Giovanni Anzaldo (già Premio Ubu 2010) e Livio Beshir vestono i panni rispettivamente dell’indeciso Fred e di Byron, che porta sulla sua pelle le offese di secoli, entrambi alla ricerca dell’ebbrezza di una notte.
Un cast straordinario e insieme non convenzionale, per un’opera che stravolge i canoni della rappresentazione, pur conservando l’unità aristotelica di tempo e spazio, per portare alla ribalta la miseria e la desolazione, ma anche il coraggio e la determinazione, la fragilità e l’audacia, di alcuni esemplari metropolitani, ciascuno apparentemente corazzato contro le avversità, ma pur sempre vulnerabili, in balia degli eventi, degli istinti più che della ragione, feriti nel corpo e nell’anima, aspri fino alla cattiveria, privati di tutto ma non della compassione.