È un appuntamento che si rinnova dal 1988, uno degli eventi di spicco dell’estate jazzistica: dal 7 al 16 agosto è tempo di Time in Jazz, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, e negli altri comuni del nord Sardegna che aderiscono alla manifestazione, quest’anno alla sua edizione numero trentacinque.
La musica, naturalmente, fa la parte del leone con tanti appuntamenti giornalieri, dal mattino alla notte fonda. Ma accanto al ricco cartellone concertistico, il programma comprende come sempre varie altre attività: presentazioni di libri e novità editoriali, laboratori per bambini, mostre, e la consueta rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu.
“Rainbow” è il titolo che connota quest’anno il festival, con chiaro riferimento alla pace, in un momento così drammatico, ma anche e soprattutto al tema delle diversità: «Il jazz nasce dalle diversità» sottolinea Paolo Fresu: «Non ci fossero state le migrazioni verso le Americhe dei primi del secolo scorso non si sarebbe creato quel crogiuolo di razze che ha dato vita a uno stile musicale che ha rivoluzionato e arricchito il Novecento». E, richiamando l’articolo 3 della Costituzione (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”) e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”): «Abbiamo deciso di dedicare a questo tema l’edizione numero trentacinque del festival Internazionale Time in Jazz. Lo raffiguriamo graficamente con i meravigliosi colori del Rainbow, l’arcobaleno multietnico che rappresenta quella bandiera libertaria dell’identità di gǝnǝrǝ oggi anche simbolo di pace e di fratellanza».