Si chiama “African Skies” ed è la produzione originale dell’edizione 2020 d
Nato in Senegal nel 1963 da una famiglia di griot, noti per essere i custodi della tradizione culturale e musicale africana, dopo gli studi umanistici nel suo paese Dudù Kouaté è partito per l’Europa, stabilendosi a Bergamo dove da molti anni insegna le percussioni africane, tenendo seminari sulla storia degli strumenti tradizionali e divulgando la tradizione culturale africana attraverso racconti di fiabe musicate.
Dal liuto berbero (xalam) alla kanjira, dal djembè agli strumenti a fiato tradizionali africani e al didgeridoo che simbolicamente rapiscono l’ascoltatore portandolo in una dimensione inesplorata e coinvolgente: Dudù Kouaté è un musicista polistrumentista la cui ricerca costante del suono lo spinge sempre verso nuove ed interessantissime esperienze nel mondo della musica.
«Sono nato percussionista ma con il passare del tempo ho esplorato anche altri strumenti a corda e a fiato. Questo album nasce da un’esigenza di ripartire da me stesso, è una sorta di viaggio introspettivo che apre una nuova fase della mia vita», spiega.
Valorizzatore riconosciuto degli strumenti tradizionali e specialmente le percussioni, è riuscito a trovare il loro inserimento all’interno degli contesti musicali diversificati e dal 2017 collabora in pianta stabile con il leggendario Art Ensemble di Chicago di Roscoe Mitchell e Don Moye.
Dudù prende per mano il pubblico e lo con il suo sguardo lo accompagna in un viaggio nelle sonorità africane rielaborate con stile ed originalità: i cambi di ritmi e le armonie fanno spiccare il volo alle emozioni. Questa prospettiva permette di vedere, quasi toccare idealmente, i sobborghi di Dakar, i paesaggi naturali, la savana, il deserto, i villaggi e le storie di umanità. E così sarà anche martedì 8 a Chiaramonti con il progetto “African Skies”.
Il festival Musica sulle Bocche rispetta tutte le disposizioni anti Covid. Anche in occasione del concerto di Chiaramonti sarà obbligatorio l’utilizzo della mascherina, i posti a sedere garantiranno il distanziamento tra coloro che non sono congiunti, mentre l’igienizzazione delle mani verrà garantita all’ingresso della chiesa dall’organizzazione del festival.
Il programma prevede, sempre in Piazza del Novecentenario e sempre con inizio alle 21.30, venerdì 11, il concerto di Simone Graziano con progetto “Snailspace” (
Il tradizionale concerto all’alba che vedrà protagonista il chitarrista Gavino Loche, in programma domenica 13 con inizio alle 6 agli Spalti Manganella, sarà invece ad ingresso gratuito.