Una preziosa antologia di storie ai confini della realtà con “Piccoli equivoci senza importanza”, uno spettacolo di e con Simeone Latini, tratto dall’omonima raccolta di racconti di Antonio Tabucchi, con disegno luci di Lele Dentoni, produzione Akròama / Teatro Stabile d’Innovazione, va in scena questa sera, alle 20.30, al TsE di Is Mirrionis in via Quintino Sella, a Cagliari, per un nuovo appuntamento con la Stagione 2024-2025 di Teatro Senza Quartiere organizzata dal Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro 2017-2026.
Tra il riaffiorare dei ricordi e vaghe fantasticherie i protagonisti si confrontano con i nodi irrisolti del passato e gli enigmi del presente: un incontro tra antichi compagni di studi e amici di gioventù fa riflettere su caso e destino, una guardia e un prigioniero rappresentano due solitudini allo specchio, un profondo affetto e un legame quasi simbiotico unisce fratello e sorella, una tardiva vendetta si trasforma in atto di giustizia accanto al rimpianto per gli amori perduti in un affascinante e singolare affresco di varia umanità.
«Nei racconti, che a una prima lettura sembrerebbero avventure esistenziali, ritratti di viaggiatori della vita ironici e disperati, l’apparente s’intona fra il reale e il narrato, o meglio fra l’avventura vissuta e il suo senso, diventa all’improvviso turbamento e sconcerto, come per uno spaesamento epistemologico, una sorta di doppiaggio fuori sincronia – si legge nella presentazione – come quando le parole pronunciate non corrispondono ai movimenti delle labbra di chi le pronuncia.»
Una sottile vertigine, davanti a un infinitesimale sfasamento, la possibilità di una percezione ingannevole, di un fraintendimento, di un ingresso nella dimensione del sogno: Antonio Tabucchi affermava che «le cose fuori luogo esercitano su di me un’attrazione irresistibile, quasi fosse una vocazione» e Simeone Latini porta in scena un interessante catalogo di «malintesi, incertezze, comprensioni tardive, inutili rimpianti, ricordi forse ingannevoli, errori sciocchi e irrimediabili».