Prosegue domani 29 settembre, al T.off di via Nazauro Sauro, a Cagliari, la rassegna Logos/Cortoindanza, diretta da Simonetta Pusceddu per la storica associazione Tersicorea, con tre performance e tre autori/autrici coreografi e interpreti, selezionati tra i progetti del Festival Cortoindanza 2019 per il riconoscimento alla migliore scrittura coreografica. Le verticali, l’acrobatica e la danza vengono usate da Elie Chataignier (Francia) nella sua creazione “Aïn” con un ritmo lancinante accompagnato da brevi spinte che permettono di instaurare un rituale. “Aïn” è una sorgente d’acqua che cerca i suoi limiti, Elie fa diventare il muro una porta, un portone, un trampolino che la spinge verso un altro linguaggio. Un universo immaginifico che parte dalla peculiarità drammaturgica del concetto simbolico.
Subito dopo Yaron Shamir (Israele/Germania) con il suo progetto coreografico “Frozen”: un caos profondo, intenso, di empatia, affetto, dolore e angoscia. Nel duetto con Nora Vladigerov, Yaron osserva le dimensioni della relazione, dello stare insieme, del sacrificio che richiede coraggio, immaginazione. Ultima creazione della serata è “Red Eye” di e con Yaron Shamir sempre in coppia con Nora Vladigerov. In scena lo scontro tra il non-familiare e la memoria, la convivenza tra la memoria e la realtà data, in cui i ballerini sembrano intrappolati in uno stato di apprendimento costante. “Vivere come l’ombra di me stesso in un mondo che si muove troppo velocemente, sperando di non perdersi nei dettagli”. Coreografo e ballerino israeliano, Yaron Shamir ha lavorato in Israele e in Europa con grandi artisti come Jan Fabre, Robert Olivine e la Vertigo Dance Company. Dal 2009, crea coreografie e progetti di installazione sia per ensemble che per assolo e insegna nei workshop dei festival internazionali più importanti in tutto il mondo.