Una grande festa di musica e danze sabato 17 dicembre (ore 17) e domenica 18 dicembre (ore 11), negli spazi del Parco dei Suoni di Riola Sardo, a Oristano. Una delle venue culturali più spettacolari della Sardegna, incastonata nelle cave dismesse d’arenaria di Su Cuccuru Mannu, si animerà delle voci e degli strumenti dei mantici ad accompagnare “Unu ballu, unu sonu, una limba”, omaggio al ballo comunitario sardo, vero protagonista di questa originale manifestazione nel cuore del Sinis. Un evento da non perdere per gli amanti della musica e della tradizione sarda, con tanti artisti e ospiti tra cui il semiologo Franciscu Sedda, il Tenore Su Remediu di Orosei, il Gruppo Folk Santu Jacu di Orosei, il Tenore Supramonte di Orgosolo e l’organettista Pierpaolo Vacca.
Un evento che ha l’ambizione di valorizzare la musica e il canto che nei secoli hanno accompagnato il momento corale più condiviso in Sardegna, quello del ballo. Danzare significa partecipare attivamente alla vita sociale del paese, un rito comunitario che, ieri come oggi, è vissuto con autentico sentimento. Sul tema del ballo la società sarda ha attraversato secoli di storia e di storie. Al centro del ballo si sono alternate trunfe, sulitos, organetti e fisarmoniche. A boghe ‘e ballu, ovvero le quattro voci del coro a tenore che accompagnavano tutte le feste paesane, sono tra le voci più note e familiari dell’Isola. Cambiano le visioni e le modalità, ma non la passione che accomuna da sempre giovani e meno giovani. I palcoscenici hanno forse reso spettacolare una pratica magari più intima, ma allo stesso tempo hanno permesso una promozione inimmaginabile e incredibilmente coinvolgente non solo per gli stessi sardi ma anche per i tanti turisti affascinati dalle tradizioni.
«Pensare al prezioso patrimonio tradizionale sardo, significa anzitutto fare i conti con la vitalità di pratiche musicali e coreutiche che oggi esprimono emozioni e appartenenza a tante comunità isolane – commenta Ambra Pintore, ideatrice del progetto -. Riuscire a riconoscersi nel proprio paese, nelle tradizioni di appartenenza, investire le proprie risorse nello studio è uno dei modi per preservare nel tempo la tradizione del ballo, del canto a tenore, del canto a chitarra, della poesia improvvisata. È sempre più necessario creare occasioni di pregio che valorizzino il patrimonio vestimentario tradizionale, la musica, i canti, la varietà di balli che caratterizzano e differenziano i nostri meravigliosi territori.»
L’evento, organizzato da Rete Sinis Cultura e Spettacolo, offre inoltre l’opportunità per chi volesse godere di qualche giorno di vacanza, di un pacchetto turistico che comprende soggiorno, transfer dal B&B al Parco, cena e pranzo in un agriturismo del territorio.
L’ingresso agli spettacoli del Parco è libero, fino ad un massimo di 100 partecipanti.
Regia e cura della rassegna sono firmati da Ambra Pintore.