In programma un’intera mattinata articolata in diversi momenti. Si comincia alle 9.00 con una passeggiata naturalistica condotta dall’esperta guida escursionistica Stefania Contini (prenotazioni al numero 3489305607), per proseguire poi, alle 10.30, con “Memorie dal sottosuolo”, un recital dell’attrice Rita Atzeri con Barbara Sarigu al violino, tratto da un racconto del compianto Giorgio Todde, lo scrittore cagliaritano scomparso lo scorso luglio e che proprio in questi giorni avrebbe compiuto sessantanove anni. Un lavoro incentrato sull’importanza della salvaguardia dei luoghi e della loro storia attraverso la vicenda di una donna punica e della sua bambina, morte nel 316 a.C., che l’autore immagina essere state rinvenute nella necropoli cagliaritana di Tuvixeddu ed esposte al Museo Archeologico del capoluogo sardo.
Alle 11.00 sale in cattedra la musica con il primo di un trittico di esibizioni dalle sonorità e atmosfere differenti. Apre la serie Nicola Agus, virtuoso delle launeddas, lo strumento simbolo della musica sarda che il musicista cagliaritano (classe 1982) ama spingere oltre i confini della tradizione, così come per gli altri strumenti che figurano nel suo armamentario: flauti, cornamuse, l’hulushi cinese e l’eram, un cordofono di sua invenzione, con cui esplora possibili connubi tra linguaggi e culture musicali diversi.
Spazio poi a Carlo Doneddu, chitarrista e cantautore in attività fin da giovanissimo, fondatore nel 2002 del gruppo Figli di Iubal (con cui pubblica due dischi), attivo in seguito con formazioni di vari ambiti musicali, dalla canzone alla musica classica, a quella popolare. Autore di colonne sonore per documentari, cortometraggi e lungometraggi, firma le musiche dei film del regista Bonifacio Angius “SaGràscia”, “Perfidia” e “Ovunque Proteggimi”. È del 2014 la sua opera prima come cantautore, “Le Canzoni dell’estate”.
Il terzo e ultimo set della mattinata vede infine di scena Elena Ledda, grande protagonista del canto della Sardegna, affiancata dalla voce di Simonetta Soro, dalle mandole di Mauro Palmas, con Marcello Peghin alla chitarra e Silvano Lobina al basso, nel progetto Amaius: un lavoro di grande intensità dove l’antico e il nuovo si fondono in continuazione, un viaggio poetico nel quale la cantante di casa proprio a Quartucciu offre al pubblico, con la forza espressiva della sua voce, storie struggenti ed evocative che raccontano l’amore dell’artista per la sua terra.
Chiusura di giornata, intorno alle 13.30 con una degustazione di prodotti tipici proposta dalla Pro loco di Quartucciu.