Secondo appuntamento per “Trilogia d’Autore”, la nuova rassegna firmata Akròama al Teatro delle Saline di Cagliari che ha preso il via la settimana scorsa con “Il deserto dei Tartari”: giovedì 24 marzo (e in replica venerdì 25 e sabato 26 marzo) andrà in scena “Il Marinaio” dal libro omonimo di Fernando Pessoa, il secondo di tre spettacoli tratti da tre grandi autori del Novecento riletti dal regista e drammaturgo Lelio Lecis. Sul palco del Teatro delle Saline Tiziana Martucci, Julia Pirchl, Valentina Picciau. Alle 20.30 per “Frammenti” il microdramma “Pessoa” con Simeone Latini.
Pessoa scrisse ‘Il Marinaio’ in una notte, tra 11 e 12 ottobre 1913. Le protagoniste sono tre donne, che sono esistite o forse sono solo il sogno di qualcuno. Hanno un tempo limitato di vita: una notte. Quando il gallo canterà loro svaniranno. Le tre donne, durante una veglia funebre, raccontano storie di una vita che probabilmente non hanno mai vissuto. Uno dei racconti delle tre donne, che da il titolo all’opera, è la storia di un marinaio che, durante i lunghi giorni di navigazione, aveva creato con la sua fantasia un’isola immaginaria. Un’isola dove il suo pensiero aveva disegnato le strade, le case, i moli del porto, gli abitanti e i loro comportamenti. Questa vita immaginata era diventata l’unica sua vita. Della vita reale non ricordava più niente, nemmeno le carezze di sua madre.
«In quest’opera – commenta Lelio Lecis – ho voluto mettere alcuni elementi, che contraddistinguono la vita dell’autore, anche in chiave marinara. Per un periodo della sua vita, Fernando Pessoa faceva lunghi viaggi in nave, per andare a trovare sua madre, che si era trasferita in Sud Africa. Giorni e giorni di navigazione, dove la fantasia trovava un terreno fertile. Per un certo periodo, inoltre, aveva vissuto con una zia che non sapeva distinguere tra realtà e finzione, ma anche lo stesso autore, spesso in preda ai fumi dell’alcol, aveva caratteristiche simili. La messa in scena dello spettacolo si rifà a storie marinare che sono presenti nel testo di Pessoa: Il culto delle sirene, l’isola inventata, una piccola finestra da dove si può vedere il mare, il faro, le luci di un porto e tanti altri elementi mutuati un po’ anche dalla sua biografia.»
I costumi dello spettacolo sono di Marco Nateri, assistenti alla regia Erika Carta e Stefano Cancellu; la scenografia è di Valentina Enna, l’assistente costumi è Noemi Tronza, la sartoria è a cura di Chiara Carta. Direttore tecnico Lele Dentoni, assistente tecnico Nicola Pisano, costruzione scenografie di Graziano Salis; la fotografia è curata da Alessandra Tocco e Fabrizio Massidda.