Un anno intenso il 2024 quello dei Tazenda che, dopo il felice ritorno sul palco post incidente del 7 e 8 novembre scorsi, chiudono a Cagliari il 19 dicembre prossimo (Teatro TSE, ore 21,30) il loro Tazenda Trio Acustico Tour e lo fanno nel contesto per il quale questa formula è nata, il teatro: un concerto che mette al centro il contatto con il pubblico, il racconto e il viaggio lungo le note dei più grandi successi che hanno fatto la storia di questa band leggendaria. Eventi collaterali al Concerto saranno: un Seminario di Gino Marielli sulla composizione all’Up School e la presenza del Museo Itinerante Andrea Parodi sia all’Up School sia all’ingresso del Teatro. Nel corso dello spettacolo gli storici fondatori del gruppo Gigi Camedda al piano e Gino Marielli assieme a Nicola Nite voce e chitarra parlano, improvvisano, si raccontano e mostrano quel lato delle loro personalità che pochi conoscono. Scherzano e svelano segreti, raccontano aneddoti e gemme per i fan più curiosi: restituiscono emozioni. Come non emozionarsi con la sempre purtroppo attuale Pitzinnos in sa gherra, l’omaggio dolcissimo e crudele a tutti i bambini costretti a vivere nella guerra. Ancora, l’allegra-amara No la giamedas Maria e l’inno alla natura e alla Sardegna Madre Terra. C’è il tuffo nel mondo della spiritualità con la mistica La ricerca di te. E poi Carrasecare che fa tornare tutti indietro nel tempo e Mamoiada riaccende la nostalgia nei sardi della diaspora. Nel centro del concerto spicca l’amicizia personale e musicale condivisa con Fabrizio De André dei Monti di Mola. E ancora i grandi successi: Domo mia divenuta celebre con il duo Tazenda – Ramazzotti, primo posto allora in classifica; o la amatissima Cuore e vento, con gli amici Modà, che presto è diventata un nuovo canto da condividere con il pubblico. E poi c’è la danza sfrenata di Nanneddu meu. Per chiudere con due brani del cuore: l’immancabile No potho Reposare e Spunta la luna dal monte, brano iconico, versione in italiano di Disamparados, scritta da Luigi Marielli dei Tazenda, che la affidarono ancora inedita a Pierangelo Bertoli per un celebre Festival di Sanremo 1991.