“Senza Fiato / Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)”, il monologo satirico scritto e interpretato da Pierpaolo Baingiu, nella mise en scène del Teatro del Segno per la regia di Stefano Ledda, ritorna nell’Isola nell’ambito della tournée nazionale organizzata in collaborazione con LIFC / Lega Italiana Fibrosi Cistica e Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica: la pièce che affronta con ironia e leggerezza le piccole e grandi catastrofi, le complicazioni e gli inconvenienti di un’esistenza contrassegnata dalla ingombrante “presenza” della malattia, è in cartellone sabato 4 marzo alle 20.00 al TsE di Is Mirrionis, in via Quintino Sella, a Cagliari, per una replica straordinaria, quasi un’anticipazione della seconda tranche della Stagione 2022-2023 di “Teatro Senza Quartiere” inserita nel progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro”.
“Senza Fiato” – già sulla ribalta televisiva di Telethon, poi in scena a Roma e in altre città d’Italia dalla Valle d’Aosta alla Calabria – sarà in scena anche venerdì 3 e sabato 4 marzo alle 11 con due matinées riservate alle scuole al TsE di Is Mirrionis a Cagliari, per approdare martedì 7 e giovedì 9 marzo al Teatro Cittadella dei Giovani di Aosta e venerdì 10 marzo alle 20.45 nella Sala Conferenze Ex Kaimano di Aqui Terme. La pièce rappresenta un viaggio nell’universo, sconosciuto ai più, della fibrosi cistica – malattia genetica ereditaria, caratterizzata da alterazioni del gene CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator), che determina la produzione dell’omonima proteina – tra sintomi e cure, stralci di normalità e amore per la vita.
Sotto i riflettori – insieme al protagonista – il sassofonista Luciano Sezzi che disegnerà la colonna sonora e l’attore Stefano Ledda, che interpreterà alcuni frammenti lirici “a tema” – da “Ti auguro Tempo” di Elli Michler (che riassume la condizione peculiare dei malati di FC, la cui esistenza si misura su un metro diverso, come se le ore per loro passassero più velocemente) a “Non è mai un addio” e, appunto, “Senza Fiato” del poeta romagnolo Guido Passini (scomparso nel 2015 a soli 35 anni), figura simbolo nella lotta contro la rara patologia, e nell’impegno nel dar voce – attraverso i linguaggi dell’arte – ai malati e alle loro famiglie.