Dieci artisti da nove diversi paesi di quattro continenti per un brano che racconta le paure e le speranze dell’umanità colpita dal Coronavirus. Un canto di fratellanza, amore e speranza che ha visto protagoniste anche le artiste cagliaritane della compagnia Lucidosottile. Tiziana Troja, infatti, è la voce che ha rappresentato l’Italia nel brano “We are the people”, scritto dal compositore e produttore egiziano Ahmed Kikar e diffuso su Facebook e sul canale Youtube dalla pagina del World Youth Forum, un’organizzazione internazionale che ha sede proprio nel paese africano. Il brano è stato registrato nelle settimane del lockdown e insieme all’artista cagliaritana e al compositore egiziano è stato interpretato dalle cantanti russe Anya Fomina e Rona Ray, dalla statunitense Kauna, da Wams Klassic del Camerun, dalla nigeriana Diana Bada, da Raydan Ryad dello Yemen, da Tsegi dalla Mongolia e da Ashra Kunwar dal Nepal.
«È stata un’esperienza entusiasmante – spiega Tiziana Troja – nata dai rapporti che abbiamo stretto in questi anni con la scena africana, partecipando a due festival teatrali in Algeria e in Marocco. Quest’anno saremmo dovuti andare proprio in Egitto e un artista egiziano, Fouad Ahmed, sarebbe dovuto essere ospite del nostro festival a Cagliari. La pandemia ci ha però fatto cambiare i piani ma ci ha regalato questa bellissima collaborazione.»
Il video di “We are the people” è stato realizzato utilizzando le registrazioni che ciascun artista ha realizzato nel periodo del lockdown ed è frutto di un lavoro internazionale che ha visto interagire tra di loro professionisti che si trovano in Mongolia, in India e in Nepal. Le Lucide hanno scritto in italiano parte del testo, per un brano che sta già facendo registrare migliaia di visualizzazioni.
«Siamo orgogliose di aver partecipato a questo progetto e di essere entrate a far parte di una rete mondiale di artisti – spiegano Tiziana Troja e Michela Sale Musio -. La nostra speranza è di poter al più presto riportare il nostro teatro in Africa e a New York, dove saremmo dovute andare nel mese di maggio. Ora con questo brano vogliamo partecipare idealmente anche noi alla Festa della Musica del 21 giugno, un evento che quest’anno assume un rilievo particolare. Perché la musica, così come il teatro e l’arte in generale, ci aiuteranno a superare la crisi.»