Scatta da Bolzano la rincorsa salvezza del CUS Cagliari. Mercoledì al PalaMarziali le universitarie saranno di scena sul parquet dell’Acciaierie Valbruna per gara 1 del playout che vale la permanenza nella categoria.
Erika Striulli e compagne arrivano al momento clou della stagione con un trend decisamente in crescita. Prima delle due battute d’arresto – ininfluenti ai fini della classifica – contro La Spezia e Patti, le rossoblù avevano infatti centrato ben cinque successi in fila, che avevano permesso di ottenere la casella numero uno dei playout.
«Arriviamo a questa gara consci della nostra forza – dice coach Federico Xaxa – nell’ultima settimana abbiamo recuperato le energie in modo da essere pronti anche dal punto di vista fisico.»
Il CUS ha già battuto per due volte in regular season la formazione bolzanina: «Ma questo non conta nulla – sostiene il tecnico – i playout sono un campionato a parte, in cui ogni squadra è pronta a moltiplicare le energie e a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Conosciamo bene i punti di forza delle nostre avversarie, anche perché le abbiamo affrontate per due volte nel giro di un mese. La differenza, come spesso accade, sarà nei dettagli».
Anche nel 2017 il CUS si trovò ad affrontare gli spareggi per mantenere in A2: «In quel caso avevamo effettivamente qualcosa in più rispetto al nostro avversario (la Carpedil Salerno, ndr) – ricorda – questa serie sarà molto più equilibrata. Dovremo stare attenti a ogni particolare».
Affrontare la sfida inaugurale della serie in trasferta, pur avendo il vantaggio del fattore campo, è una circostanza abbastanza inusuale: «Credo che la scelta di cambiare il format tradizionale abbia a che fare con la riduzione dei costi di trasferta per chi ha il fattore campo sfavorevole – spiega – è una misura che non mi trova pienamente favorevole, ma non siamo certo qui a cercare alibi o recriminare per delle cose che non possiamo cambiare. Giocare in casa o in trasferta non fa una grande differenza, vista l’assenza del pubblico. La squadra ha acquisito maturità e ormai sa gestire bene lo sforzo dovuto al viaggio. Siamo pronti a giocarcela».
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