Gli stati generali dello sport si sono ritrovati a Tempio Pausania per l’ottava Conferenza Regionale dello Sport. La sede ufficiale e l’occasione formale per la presentazione dei risultati del Piano triennale per lo sport in Sardegna e per l’elaborazione e la condivisione di proposte e suggerimenti per la predisposizione del successivo Piano.
Il Piano Triennale dello Sport è il più importante strumento di programmazione strategica con il quale la Regione svolge la propria attività nel pieno rispetto della promozione e diffusione dello Sport nel territorio, Sport quale mezzo di tutela psico-fisica e di crescita culturale e civile della società.
A fare gli onori di casa, con il presidente regionale del Coni, Bruno Perra, l’assessore Andrea Biancareddu.
«Intanto, sono passati quattro anni dall’ultima conferenza regionale – ha detto Andrea Biancareddu – quindi diciamo che eravamo in fase di dichiarazione programmatica. Adesso si può fare anche un bilancio consuntivo Credo che si sia creata una sinergia eccezionale tra me e il mondo dello sport. Con le Federazioni esiste un rapporto di collaborazione fantastico che ci ha permesso di superare i periodi di difficoltà. Io sono arrivato che il bilancio dello sport complessivo, seppur ragguardevole, era di 14 milioni di euro. Quest’anno siamo arrivati ad oltre 37 milioni, quindi credo che ci sia stata da parte mia e della della Regione un’attenzione speciale. Credo senza smentita, che la Regione Sardegna sia la prima regione in Italia che una legge così ben fatta e che spende tanto per lo sport. Noi siamo per lo sport, per tutti, lo sport nelle scuole, lo sport inclusivo. Abbiamo dato 3.000 voucher perché i ragazzi potessero frequentare le palestre. Siamo sempre vicini al mondo sportivo in tutti i sensi, sia investendo in impiantistica sportiva sia stando vicino alle federazioni. Quando sono diventato assessore si finanziavano solo il calcio, la pallacanestro, il tennis, la pallavolo. Ora qualsiasi tipo di sport, qualsiasi tipo di categoria, fino a quella più bassa, riceve dei contributi che servono sempre, perché anche solo per pagarsi la luce della sede. Però questa è la dimostrazione che la Regione Sardegna è attenta anche alle piccole realtà e attenta ai 200 mila tesserati che abbiamo nel mondo dello sport. E’ attento a chi pratica sport in maniera amatoriale e all’insegnamento. Questo che lasciamo da Tempio è grande messaggio che lo sport lancia. Lo sport insegna a vincere e a perdere, a cadere e rialzarsi. Ed è un insegnamento che si applica, si deve applicare anche nelle scuole e nella vita.»
«Quando abbiamo una maglietta, un paio di pantaloncini siamo tutti uguali – ha voluto sottolineare ancora Andrea Biancareddu -. Abbiamo deciso di destinare i fondi della Pubblica istruzione per le famiglie meno abbienti, cioè che avevamo un Isee sotto i 15mila euro. Hanno ricevuto un voucher da 250 euro per poter frequentare le palestre. Ne abbiamo distribuito circa 3.000 e quindi questo è un grande messaggio che io voglio lanciare. Dove la Regione proprio si impegna materialmente a far sì che lo sport sia una disciplina praticata da tutti, sia inclusivo e non abbia distinzioni di censo e di ricchezza.»
La Conferenza aveva come titolo “Lo Sport Sardo senza confini”. Un titolo che dice tutto sulla volontà del mondo sportivo di andare proprio oltre lo sport. Hanno partecipato alla kermesse i rappresentanti dello Sport in Sardegna, del mondo politico, economico e culturale isolano, gli Enti locali, il CONI, il CIP, l’Università e la Scuola, le Federazioni Sportive e gli Enti di promozione e soprattutto i veri protagonisti: gli sportivi ed i praticanti dell’attività sportiva a qualsiasi livello.
Guardando ai numeri la dotazione finanziaria complessiva negli ultimi anni è stata notevolmente incrementata. Si è passati da una dotazione di 14 milioni e 881mila euro nel 2018 a 30 milioni e 170 mila euro nel 2022, grazie agli stanziamenti ordinari, straordinari e a quelli relativi all’impiantistica sportiva. La dotazione 2023 è ancora maggiore delle precedenti, pari ad oltre 37 milioni di euro, con un incremento importante dei fondi per l’impiantistica.
Nel 2020 e 2021 sono stati fortemente voluti due provvedimenti normativi eccezionali per far fronte alla crisi pandemica, i Centri sporti natatori. Il primo rivolto ai Centri sportivi natatori della Sardegna, circa 30, che più di altri impianti hanno dovuto subire costi enormi. A loro favore sono stati stanziati più di 1 milione di euro nel 2020 e altrettanti nel 2021, per sostenere le spese di gestione nei mesi di chiusura durante l’emergenza epidemiologica e per garantire la ripartenza. Il secondo intervento normativo straordinario è stato effettuato a favore delle palestre e scuole di danza della Regione. Sono stati stanziati 1 milione e mezzo, arrivati alle 449 palestre e scuole di danza per sostenere le spese di gestione nei mesi di chiusura durante l’emergenza epidemiologica.
A favore di tutte le Federazioni Sportive sono stati destinati 4 milioni e mezzo di euro, proporzionalmente al numero degli atleti tesserati, e non solo in favore delle grosse società e Federazioni, al fine di garantire la pratica di tutte le discipline sportive, anche le meno diffuse. Nel 2019 erano stati stanziati, con la legge di stabilità, 3 milioni e 300 mila euro per la partecipazione ai campionati regionali delle società affiliate alle Federazioni con almeno 5000 atleti, nello specifico alle 4 più grandi Federazioni. Dal 2020, tale disposizione è diventata strutturale ed è stata modificata in favore di tutte le Federazioni ed Enti di promozione sportiva, per il sostegno di tutte le società, anche le più piccole della Sardegna, anche delle discipline sportive meno diffuse. Lo stanziamento è passato da 5 milioni e mezzo nel 2020, anno della pandemia, a 4 milioni e mezzo nel 2021, a 5 milioni nel 2022. Il numero di Federazioni ed Enti è leggermente diminuito in quanto alcuni Comitati non hanno accettato il contributo e le due Federazioni medici sportivi e cronometristi non hanno ASD affiliate. Il numero delle società beneficiarie è invece sempre in aumento. Per il 2023 sono stati stanziati 5 milioni e 300 mila euro, di cui è già stato liquidato ad Enti e Federazioni, più del 50%.
Altro obiettivo della precedente Conferenza era intervenire, tramite appositi stanziamenti, sul patrimonio impiantistico sportivo regionale al fine di garantire la messa a norma, la piena accessibilità e fruibilità degli impianti e spazi sportivi, anche attraverso il perseguimento di livelli ottimali di sicurezza e sostenibilità ambientale.
E’ fondamentale, è stato sottolineato più volte dall’assessore Andrea Biancareddu, mettere a disposizione dei cittadini spazi dove praticare attività sportiva, soprattutto nei territori più disagiati, carenti di strutture o con impianti non funzionali alle esigenze della popolazione. Gli stanziamenti per l’impiantistica sportiva sono stati incrementati dal milione e mezzo nel 2020, a quasi 3 milioni nel 2021, a circa 11 milioni e mezza nel 2022, tra fondi regionali e statali. Importante intervento finanziario è stato quello previsto dalla Legge Omnibus 2021 che, tramite Accordo tra Stato e Regione Sardegna, ha stanziato circa 12 milioni di euro che in parte sono già stati programmati (circa 10 milioni). I restanti verranno programmati nel 2023.
Altro progetto importante è il progetto VISPI, finanziato dal Fondo nazionale delle politiche giovanili, con un cofinanziamento regionale, che prevedeva la possibilità di realizzare iniziative di innovazione sociale finalizzate a prevenire e contrastare il rischio di esclusione sociale, generato o accentuato dalla pandemia, soprattutto degli adolescenti, anche mediante forme di voucher da destinare alle attività sportive, in forma di agevolazione per le fasce economicamente deboli. Nel corso dei lavori, particolarmente apprezzati gli interventi di Angelo Binaghi, presidente della Federazione nazionale Tennis, del presidente del Coni Regionale, Bruno Perra, del Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti e il Commissario del CIP-Sardegna, Simone Carrucciu.