Grande evento sportivo per la Sardegna. Dal 22 al 24 ottobre ottobre, Nuoro e Tonara, e più in generale il “Nuorese”, sarà la capitale del Softball. Questo grazie alla manifestazione “Home Run Challenge” organizzata dalle associazioni sportive Cubasard Baseball e Nuoro Softball con la regia e direzione tecnica del Centro Servizi Sportivi Sardegna coinvolge atlete provenienti da varie parti del mondo. In quest’ottica di internazionalità emerge chiaro l’obiettivo dell’evento: intendere lo sport come una pratica non fine a sé stessa ma in grado di favorire la contaminazione culturale, nonché come strumento utile allo sviluppo economico del territorio attraverso la promozione del Turismo Sportivo. Saranno anche coinvolti i bambini del Baseball e del Softball regionale, con il supporto delle associazioni Shardana di Iglesias e Tigri Baseball di Alghero, in una piccola sfida di Baseball sul campo Francesco Sanna di Nuoro.
E proprio a questo argomento è dedicato il Workshop in programma il 24 ottobre a Tonara: una mattina di studio prospettico, alla presenza di alcuni attori del settore e rappresentanti Istituzionali, sul tema del Turismo Sportivo, che cerca di contribuire al dibattito sullo sviluppo delle zone interne attraverso la loro valorizzazione. Per tale motivo si è deciso di concludere l’evento a Tonara ed omaggiare le prime tre classificate con un premio dal carattere fortemente identitario: il Campanaccio d’Oro (in memoria dell’omonima manifestazione, una rassegna del Design svoltasi a Tonara per la prima volta nel 1984, che ospitò nomi illustri della scena artistica del periodo), il Sardinia Award e il Barbagia Award. L’arte di forgiare campanacci è un’antica tradizione che rientra tra le pregiate produzioni artigianali diffuse a Tonara. Il processo di creazione dei campanacci è lungo e complesso e non manca di una certa “magia”; si articola in 26 fasi e si conclude con la parte più affascinante della lavorazione: il momento in cui l’artigiano, allargando o restringendo con il martello la bocca del campanaccio, ne plasma il suono (in sardo: “intrare in sonu”).