Il CUS Cagliari riparte dalla sua condottiera. Per la terza stagione consecutiva, infatti, Erika Striulli sarà il capitano della squadra universitaria.
Nata a Venezia il 20 ottobre 1990, Erika è cresciuta nelle fila della Reyer. In seguito è passata alla Libertas Udine, formazione con cui è cresciuta fino a guadagnare, pur giovanissima, un ruolo da titolare in Serie A2. Parallelamente ha completato il suo percorso giovanile, guidando da MVP la compagine friulana alla conquista dello Scudetto Under 19 del 2009. L’anno seguente ha saggiato l’A1 in quel di Lucca, ma la sua crescita è stata frenata da un brutto infortunio che l’ha costretta a restare lontana dai campi da gioco per ben 18 mesi. La sua avventura è quindi ripartita da Marghera (gennaio del 2012), poi il ritorno nella massima serie proprio a Cagliari, città del suo destino. Qui ha fatto registrare 8.0 punti di media in 14 gare nella stagione 2012/13, guadagnando, così, le attenzioni di altre compagini di Serie A1 come Orvieto, La Spezia e Napoli. Nel 2015 il ritorno a Marghera (A2) per una stagione e mezza, poi ancora la massima ribalta nazionale: prima a La Spezia, poi, nel 2017/18, a Lucca, dove ha avuto modo di giocare con il tricolore sul petto e di disputare una finale di Supercoppa. L’estate successiva ha dunque scelto di sposare il nuovo corso del CUS Cagliari, trascinato per due campionati a suon di prestazioni eccellenti. Nell’ultima stagione, pur bloccata a tratti da un problema alla schiena, ha prodotto la miglior annata della sua carriera, con 15.1 punti, 3.8 rimbalzi e 2.8 assist di media a partita.
Fuori dal campo la playmaker veneziana si dedica con grande passione all’educazione cinofila (collabora con il centro ‘Mi Fido di Te’). Di recente ha inoltre ottenuto la qualifica di specialista in preparazione fisica.
«Quella di stare a Cagliari è stata una vera e propria scelta di vita – afferma il capitano del CUS – in tanti mi chiedono perché quale motivo non vada in categorie superiori. Io rispondo che qui ho trovato ciò che mi serve per essere felice. Se ha 29 anni ho giocato qui il miglior basket della mia carriera c’è senz’altro un motivo. A Lucca avevo tutto ciò che una giocatrice potesse desiderare, ma stavo davvero male. Lì mi ero ripromessa di cambiare le priorità della mia vita, e a Cagliari ho iniziato un nuovo percorso lungo il quale ho avuto la fortuna di incontrare delle persone davvero speciali. Obiettivi per il prossimo campionato? Dal punto di vista personale punto a confermare quanto fatto nell’ultimo campionato. Ripenso spesso alla gara contro San Giovanni Valdarno e mi rendo conto che non stavo così bene da tanti anni. Seguirò un lavoro atletico diverso rispetto al solito e farò come sempre del mio meglio. Per quanto riguarda la squadra, invece, dico questo: mi piace volare basso, ma al tempo stesso odio le ipocrisie. Sono convinta che nell’ultima stagione, senza l’interruzione, saremmo andate ai playoff. Lo spogliatoio ha una forte identità e sa gestire i problemi senza bisogno di interventi esterni. Siamo solide e non ci poniamo limiti.»
Soddisfatto anche Mauro Mannoni, dirigente responsabile del CUS Cagliari: «Erika è un punto di riferimento per noi – spiega – il fatto che abbia scelto di sposare a pieno il nostro progetto ci rende orgogliosi. Arriva da un campionato ottimo e siamo certi che saprà ripetersi. Siamo felici che sia ancora il nostro capitano».