Il Sassari calcio Latte Dolce, torna in campo. Ad oltre un mese dalla sfida casalinga all’Insieme Formia, dopo una lunga e interminabile serie di rinvii causa emergenza Covid-19, la squadra biancoceleste si prepara ad affrontare la Vis Artena in un match rinviato, riprogrammato e poi slittato ancora che – finalmente – si gioca. I ragazzi di Stefano Udassi non hanno mai smesso di allenarsi. Settimana dopo settimana, seduta dopo seduta, provando a tenere fisso l’obiettivo a dispetto dell’attesa, lavorando per tenere alta la tensione, alto il livello di concentrazione e della condizione. Fra infortuni (out Carlo Nurra, Paolo Palmas e Gigi Scanu) e recuperi (Michele Pisanu e Tommaso Arzu) – anche Federico Pireddu è sulla via del rientro – il calcio giocato torna ad essere protagonista. Motivazioni e voglia non mancano e non possono mancare. Appuntamento a domenica, ore 14,30, sul campo di Artena.
Stefano Udassi, allenatore del Sassari calcio Latte Dolce: «È Indubbio che io, lo staff, tutti i ragazzi e la società abbiamo una gran voglia di giocare e di tornare a vivere le emozioni del campo, a sentire il clima che precede la partita e l’adrenalina che ti scorre nelle vene. E c’è anche voglia di trasformare in gioco tutto il lavoro fatto in questi mesi. Un nuovo inizio? In un certo senso, ma tenendo ben chiaro nella mente che questo campionato è cominciato e che abbiamo comunque giocato le prime quattro gare della stagione. Si riparte dalla classifica che abbiamo, si ricomincia dalla quinta giornata e dalla consapevolezza che possiamo e vogliamo dare di più e fare meglio. Il periodo di stand by avuto a disposizione ci è servito per affinare l’intesa e amalgamare un gruppo che in estate ha cambiato qualcosa, e che aveva bisogno di trovare certezze. Devo dire che ho avuto risposte molto molto positive dai miei giocatori, hanno approcciato il momento con grande attenzione ed estrema professionalità. Non è facile in una situazione del genere. Non è facile tenere alto il livello di attenzione e la tensione. Insieme a loro ci siamo sempre confrontati sotto questo aspetto: di volta in volta in accordo con lo staff si decideva di lavorare anche in maniera ludica, tenendo bene a mente che il motore principale di questo sport diventato per noi lavoro è la passione. Il divertimento è la chiave di tutto, per noi così come per chi gioca in serie superiori: questa è la nostra visione del calcio, questa deve essere la visione del calcio. Questo è stato il messaggio che abbiamo voluto dare ai ragazzi. Non si può certo replicare la tensione, l’adrenalina e la concentrazione della partita: la partita è la partita, punto. Ma riuscire almeno a tenere l’umore alto, tenere la barra dritta, è fondamentale. La Vis Artena? Massimo rispetto come sempre per i nostri avversari. Noi domani vogliamo mettere in campo una grandissima prestazione. Lo vogliono soprattutto i ragazzi. Grandi proclami non ne abbiamo mai fatto e non ne faremo certo ora, ma è chiaro che ad Artena servirà sicuramente un segnale importante, da parte dei singoli che si mettono al servizio del collettivo. Il risultato sarà conseguenza della prestazione. Ci aspettiamo di fare una grande gara, e sarà così ne sono convinto. Grande furore agonistico, cattiveria, fame. Vogliamo iniziare a dare soddisfazioni alla dirigenza che ci supporta e ci ha dato fiducia. L’addio a Diego Armando Maradona? Grande giocatore. Sono stato un calciatore, ma soprattutto, ho avuto la fortuna di vivere appieno gli anni ottanta e novanta del calcio italiano. Mi ricordo bene il campionato: era di altissimo livello. C’erano Platini, Zico, Falcao. E c’era Maradona. Davvero, altissimo livello. È stato il più forte al mondo, voglio limitarmi a questo. Sono sempre stato ammirato dal grande giocatore qual era. Lo dico da amante del calcio. Un grande artista del pallone: ogni giocatore è unico nel suo essere, lui è stato qualcosa di quasi irripetibile».
Foto di Alessandro Sanna