Continua la campagna acquisti da parte del Latte Dolce Calcio che ha reso noto il suo nuovo acquisto: si tratta di Fabrizio Roberti, attaccante romano classe 1993, lo scorso anno al Monterosi.
«La mia scelta? L’ho fatta sapendo che il Sassari calcio Latte Dolce è una società seria ed ambiziosa, aspetto che ha influito molto sulla decisione presa perché abbiamo obiettivi comuni da raggiungere – queste le prime parole di Fabrizio Roberti -. Lo scorso campionato, stoppato improvvisamente dall’emergenza coronavirus, ha lasciato l’amaro in bocca a molte società e giocatori. Anche se ritengo che alla luce dei fatti la sospensione sia stata una decisione giusta, penso che non in tutti i gironi il congelamento delle classifiche abbia rispecchiato realmente la situazione che si sarebbe potuta realizzare al termine dei campionato. Ma non mi guardo indietro, voglio invece guardare avanti con entusiasmo. A livello personale la stagione scorsa non ho potuto disputare tutte le partite in calendario un problema muscolare, ma ora sto bene e sono pronto a mettermi in gioco.»
«Sono ormai due anni – aggiunge Fabrizio Roberti – che il Sassari calcio Latte Dolce fa campionati di vertice. Non so come sarebbe finita questa annata se la stagione avesse avuto il suo corso regolare, ma quel che è certo è che la squadra ha sempre lottato per le prime posizioni in classifica. Per quanto mi riguarda ho ancora voglia di crescere, calcisticamente e non. Come detto voglio mettermi in gioco e cercare di portare a termine questo percorso nel migliore dei modi. Ho incontrato la dirigenza, un’ottima impressione. Mister Stefano Udassi l’ho sentito per telefono, viaggiamo sulla stessa lunghezza d’onda. Abbiamo gli stessi obiettivi e cercheremo di raggiungerli insieme. I miei nuovi compagni li ho affrontati come avversari, ma non li ho ancora conosciuti personalmente. Avremo tempo, sarà un piacere. Speriamo di fare un campionato importante e speriamo ricco di soddisfazioni, ma rimanendo con i piedi ben piantati a terra. Obiettivi personali? – aggiunge Fabrizio Roberti – Mi piacerebbe tanto prendermi quello che non sono riuscito a ottenere lo scorso anno.»
«La mia scelta? L’ho fatta sapendo che il Sassari calcio Latte Dolce è una società seria ed ambiziosa, aspetto che ha influito molto sulla decisione presa perché abbiamo obiettivi comuni da raggiungere – queste le prime parole di Fabrizio Roberti -. Lo scorso campionato, stoppato improvvisamente dall’emergenza coronavirus, ha lasciato l’amaro in bocca a molte società e giocatori. Anche se ritengo che alla luce dei fatti la sospensione sia stata una decisione giusta, penso che non in tutti i gironi il congelamento delle classifiche abbia rispecchiato realmente la situazione che si sarebbe potuta realizzare al termine dei campionato. Ma non mi guardo indietro, voglio invece guardare avanti con entusiasmo. A livello personale la stagione scorsa non ho potuto disputare tutte le partite in calendario un problema muscolare, ma ora sto bene e sono pronto a mettermi in gioco.»
«Sono ormai due anni – aggiunge Fabrizio Roberti – che il Sassari calcio Latte Dolce fa campionati di vertice. Non so come sarebbe finita questa annata se la stagione avesse avuto il suo corso regolare, ma quel che è certo è che la squadra ha sempre lottato per le prime posizioni in classifica. Per quanto mi riguarda ho ancora voglia di crescere, calcisticamente e non. Come detto voglio mettermi in gioco e cercare di portare a termine questo percorso nel migliore dei modi. Ho incontrato la dirigenza, un’ottima impressione. Mister Stefano Udassi l’ho sentito per telefono, viaggiamo sulla stessa lunghezza d’onda. Abbiamo gli stessi obiettivi e cercheremo di raggiungerli insieme. I miei nuovi compagni li ho affrontati come avversari, ma non li ho ancora conosciuti personalmente. Avremo tempo, sarà un piacere. Speriamo di fare un campionato importante e speriamo ricco di soddisfazioni, ma rimanendo con i piedi ben piantati a terra. Obiettivi personali? – aggiunge Fabrizio Roberti – Mi piacerebbe tanto prendermi quello che non sono riuscito a ottenere lo scorso anno.»
Antonio Caria