Scommettere sui giovani e la realizzazione di progetti di inclusione sociale sono due degli obiettivi dell’accordo di affiliazione fra il Latte Dolce Calcio e l’Asd Pgs Don Bosco Calcio a 5.
«L’Attenzione per il Settore Giovanile, la Scuola Calcio, il vivaio in generale sono – spiega il presidente del Latte Dolce, Roberto Fresu – una priorità più volte ribadita dalla nostra società. Riteniamo, da sempre, che i giovani siano propellente vitale e fondamentale per l’attività sportiva. E sui giovani abbiamo sempre puntato, e continuiamo a puntare anche grazie all’accordo con la Asd Pgs Don Bosco calcio a 5 del presidente Tore Vinci, una realtà anagraficamente giovane ma già ben radicata e particolarmente attiva che opera negli spazi dell’Oratorio salesiano. Siamo vicini, sia come base operativa – il quartiere di Latte Dolce – che come intenti. Loro portano avanti un progetto di inclusione sociale particolarmente meritevole ed efficace. Un motivo in più per dare impulso ad una collaborazione che nasce oggi, ma guarda lontano.»
D’accordo con lui il suo collega dell’Asd Pgs Don Bosco calcio a 5, Tore Vinci: «Siamo sulla stessa lunghezza d’onda, e ci fa piacere sia stato possibile stabilire una connessione con il Sassari calcio Latte Dolce che potrà dare ulteriore impulso, a livello giovanile e in prospettiva, al movimento calcistico giovanile cittadino e non solo. Oggi abbiamo circa 100 iscritti, un risultato importante per noi e per il quartiere. A 200 metri dal nostro campo c’è quello del Sassari calcio Latte Dolce, siamo amici ci conosciamo bene e ci sembrava la soluzione migliore fare un gemellaggio che potesse essere importante e utile per il quartiere, la città e i nostri calciatori. Il tutto valorizzando, insieme, progetti e programmi. Immergersi in realtà come la nostra può rappresentare una esperienza interessante. La nostra è una realtà cui io e Giuseppe Molaro abbiamo dato vita nel 2010. Allora eravamo una Associazione sportiva che, con la sua squadra, partecipava a tornei amatoriali di calcio a 5 e calcio a otto. Giuseppe allenava anche alla Buon Pastore. Nel 2017 prende forma in noi l’idea di aprire una piccola scuola calcio: ci siamo riusciti. Ma c’è una storia nella storia, che dà un ulteriore valore al tutto. Un socio dell’Angsa Sassari onlus – Associazione nazionale genitori soggetti autistici – voleva che suo figlio potesse giocare a pallone, era la sua passione e ci teneva particolarmente. C’erano delle difficoltà, che abbiamo superato aprendo la scuola calcio e in accordo proprio con Angsa siamo partiti con il progetto “Per un calcio inclusivo”. Un progetto ambizioso e forse unico nel territorio, pensato e messo in campo con il duplice obiettivo di includere nel gioco del calcio bambini e ragazzi con diagnosi di disturbo dello spettro autistico e, contemporaneamente, organizzare incontri e attività di formazione e sensibilizzazione cui prendono parte anche psicologi, pedagogisti e operatori rivolte a allenatori, dirigenti, genitori e alla comunità nel suo complesso. In questi primi anni di lavoro abbiamo potuto riscontrare un significativo miglioramento dei comportamenti e della qualità di vita dei ragazzi e dei bambini inseriti nel progetto, delle loro famiglie e di tutti i bambini e i ragazzi che con loro interagiscono. Ad uno di questi ragazzi, che già aveva giocato come fuori quota nelle varie squadre Asd Pgs Don Bosco calcio a 5, abbiamo proposto di fare il corso da allenatore: ha vinto ogni scetticismo, ha superato primo e secondo livello Csi e quest’anno diventerà uno degli allenatori della nostra categoria Micro Micro. Obiettivo importante, raggiunto».
«L’Attenzione per il Settore Giovanile, la Scuola Calcio, il vivaio in generale sono – spiega il presidente del Latte Dolce, Roberto Fresu – una priorità più volte ribadita dalla nostra società. Riteniamo, da sempre, che i giovani siano propellente vitale e fondamentale per l’attività sportiva. E sui giovani abbiamo sempre puntato, e continuiamo a puntare anche grazie all’accordo con la Asd Pgs Don Bosco calcio a 5 del presidente Tore Vinci, una realtà anagraficamente giovane ma già ben radicata e particolarmente attiva che opera negli spazi dell’Oratorio salesiano. Siamo vicini, sia come base operativa – il quartiere di Latte Dolce – che come intenti. Loro portano avanti un progetto di inclusione sociale particolarmente meritevole ed efficace. Un motivo in più per dare impulso ad una collaborazione che nasce oggi, ma guarda lontano.»
D’accordo con lui il suo collega dell’Asd Pgs Don Bosco calcio a 5, Tore Vinci: «Siamo sulla stessa lunghezza d’onda, e ci fa piacere sia stato possibile stabilire una connessione con il Sassari calcio Latte Dolce che potrà dare ulteriore impulso, a livello giovanile e in prospettiva, al movimento calcistico giovanile cittadino e non solo. Oggi abbiamo circa 100 iscritti, un risultato importante per noi e per il quartiere. A 200 metri dal nostro campo c’è quello del Sassari calcio Latte Dolce, siamo amici ci conosciamo bene e ci sembrava la soluzione migliore fare un gemellaggio che potesse essere importante e utile per il quartiere, la città e i nostri calciatori. Il tutto valorizzando, insieme, progetti e programmi. Immergersi in realtà come la nostra può rappresentare una esperienza interessante. La nostra è una realtà cui io e Giuseppe Molaro abbiamo dato vita nel 2010. Allora eravamo una Associazione sportiva che, con la sua squadra, partecipava a tornei amatoriali di calcio a 5 e calcio a otto. Giuseppe allenava anche alla Buon Pastore. Nel 2017 prende forma in noi l’idea di aprire una piccola scuola calcio: ci siamo riusciti. Ma c’è una storia nella storia, che dà un ulteriore valore al tutto. Un socio dell’Angsa Sassari onlus – Associazione nazionale genitori soggetti autistici – voleva che suo figlio potesse giocare a pallone, era la sua passione e ci teneva particolarmente. C’erano delle difficoltà, che abbiamo superato aprendo la scuola calcio e in accordo proprio con Angsa siamo partiti con il progetto “Per un calcio inclusivo”. Un progetto ambizioso e forse unico nel territorio, pensato e messo in campo con il duplice obiettivo di includere nel gioco del calcio bambini e ragazzi con diagnosi di disturbo dello spettro autistico e, contemporaneamente, organizzare incontri e attività di formazione e sensibilizzazione cui prendono parte anche psicologi, pedagogisti e operatori rivolte a allenatori, dirigenti, genitori e alla comunità nel suo complesso. In questi primi anni di lavoro abbiamo potuto riscontrare un significativo miglioramento dei comportamenti e della qualità di vita dei ragazzi e dei bambini inseriti nel progetto, delle loro famiglie e di tutti i bambini e i ragazzi che con loro interagiscono. Ad uno di questi ragazzi, che già aveva giocato come fuori quota nelle varie squadre Asd Pgs Don Bosco calcio a 5, abbiamo proposto di fare il corso da allenatore: ha vinto ogni scetticismo, ha superato primo e secondo livello Csi e quest’anno diventerà uno degli allenatori della nostra categoria Micro Micro. Obiettivo importante, raggiunto».
Antonio Caria