Per la seconda volta nella sua storia l’Hermaea Olbia guarda al Sol Levante. Nel campionato di A2 Femminile 2023/24, coach Guadalupi potrà contare sul talento e l’esperienza della schiacciatrice nipponica Yuka Imamura, 30enne con una lunga e prestigiosa militanza in patria.
Nata a Tokyo il 2 settembre 1993, alta 175 centimetri, Imamura si è formata a livello liceale nelle fila della Sundai Gakuen High School per poi affrontare il college con l’Aoyama Gakuin University. Nel 2015 ha firmato il suo primo contratto professionistico con le Hisamitsu Springs, formazione con cui ha vinto 4 titoli nazionali e 5 Coppe dell’Imperatore.
Dopo una lunga avventura nel suo Paese, Imamura ha scelto di misurarsi per la prima volta nel volley europeo firmando per l’Hermaea.
La nuova banda delle aquile tavolarine ha esordito in nazionale nel 2013 partecipando al Montreux Volley Masters, mentre nel 2019 ha preso parte alla Nations League.
Imamura sarà la seconda giapponese nella storia hermeina: nel 2017/18 fu protagonista a Olbia Mami Uchiseto, tra le principali artefici della salvezza ottenuta sotto la guida di Pasqualino Giangrossi e molto apprezzata dai tifosi sia le sue qualità tecniche che per la sua simpatia fuori dal campo.
Da sottolineare, inoltre, lo stage affrontato in biancoblù lo scorso anno da Mari Yamada, che ha poi concluso la sua stagione in Turchia.
«Dopo l’ultimo campionato in Giappone ho pensato al ritiro – spiega Yuka Imamura – ma quando ho ricevuto l’offerta dell’Hermaea Olbia il mio cuore ha iniziato a battere all’impazzata. A quel punto ho deciso di ascoltare i miei sentimenti e accettare la proposta. Non vedo l’ora di mettermi alla prova in un gioco che prevede altezze e potenze diverse da quelle cui sono abituata in Giappone. Mi piace attaccare lavorando sul muro avversario, e spero di contribuire positivamente anche in difesa. L’obiettivo è aiutare la squadra a far meglio della scorsa stagione. Uchiseto? L’ho conosciuta ai tempi dell’università, abbiamo giocato insieme e nutro grande rispetto nei suoi confronti. Quando ho ricevuto la chiamata di Olbia mi sono confrontata anche con lei. Della Sardegna so poco, a eccezione del bel mare. Spero di poterla scoprire il più possibile.»