Non ha vestito altra maglia se non quella del San Salvatore. Martina Pandori, classe 2003, è una delle giovani bandiere del Selargius su cui coach Righi potrà contare anche nella stagione 2023/24. La guardia cagliaritana l’anno scorso ha contribuito all’approdo, per il 3° anno consecutivo, dei playoff di serie A2, producendo cifre superiori a quelle delle altre stagioni (5,2 punti di media, 2,5 rimbalzi e 1 palla recuperata e 1 assist a partita).
Martina Pandori si è messa in mostra sul parquet di viale Vienna sin dalle giovanili: in bacheca vanta il titolo regionale Under 13, Under 14 e Under 16. Ha inoltre partecipato alle finali nazionali Under 14 a Bormio nel 2017 e ha vinto il concentramento Under 16 del 2019 a Roma, consentendole di giocare anche le finali nazionali di Chianciano Terme. Ha vestito la maglia della “nazionale sarda” al Trofeo delle Regioni e quella della nazionale azzurra Under 14.
«Sono contenta dei miglioramenti fatti durante l’anno appena trascorso – esordisce Martina Pandori -, ho curato diversi particolari, sono riuscita a essere sempre più partecipe all’interno del gruppo per poter aiutare in qualsiasi modo possibile e a seconda delle necessità di gioco. La carta vincente è stata la nostra unione, e confido che quest’anno creeremo un gruppo ancora più unito. Vista la probabile nuova suddivisione dei gironi, il campionato sarà più impegnativo e per questo l’affiatamento potrebbe essere uno degli assi nella manica del nostro assetto 2023/24. Sono felice che torni Mounia così come dei nuovi innesti. A livello personale, spero di riuscire a ritagliarmi sempre più spazio, migliorare il tiro e mettere tanta energia in difesa per recuperare palloni e caricare le compagne.»
«Martina ha avuto una grande crescita l’anno scorso – dice coach Simone Righi -. Quest’anno dovrà essere brava a inserire quegli elementi che le mancano per fare il salto di qualità definitivo, ovvero essere costante nel tiro da fuori e trovare uno scarico dopo l’uno contro uno in attacco che le permette di subire falli e acquisire vantaggio. Inoltre è un elemento portante della nostra difesa: è in grado di occuparsi dell’esterna avversaria più pericolosa. Conto molto su di lei e sulla sua definitiva esplosione.»