Un’Autorità di Sistema Portuale sostenibile, sempre più proiettata verso la digitalizzazione, l’innovazione, l’ambiente, la parità di genere e l’Europa.
L’Ente presieduto da Massimo Deiana ha, infatti, approvato Bilancio di Sostenibilità, uno strumento di condivisione, previsto dagli obiettivi assegnati dal MIMS ai Presidenti delle AdSP italiane.
Una realtà, quella dell’Autorità di Sistema Portuale sarda, che, schematicamente, si articola in 8 scali, 44 milioni di tonnellate di merce, oltre 4 milioni e mezzo di passeggeri; una governance che ha registrato zero episodi di corruzione (grazie anche ad una formazione in materia che ha interessato il 91 per cento dei dipendenti). Evidente la ricaduta economica sul territorio isolano, con il 48 per cento dei fornitori del territorio sardo individuati con procedure ad evidenza pubblica. Sul lato ambientale, l’AdSP ha gradualmente raggiunto il 100 per cento sull’utilizzo di energia rinnovabile e sulla differenziazione dei rifiuti prodotti e raccolti, pari a 494 tonnellate annue. In ambito lavorativo interno, la fotografia del 2021 ritrae 79 dipendenti all’attivo, 99 per cento dei quali a tempo indeterminato ed una componente femminile impiegata pari al 45,6 per cento.
Per quanto riguarda il valore economico direttamente generato nel 2021, lo stesso ammonta a 52 milioni e mezzo di euro, con una distribuzione all’esterno superiore ai 39 milioni.
In tema di sostenibilità, nell’autunno 2021, l’Autorità ha proposto un articolato progetto di vera e propria transizione ecologica dei propri porti attraverso uno specifico Programma di azioni integrate ammesso al finanziamento dei fondi PNRR da parte del Ministero della transizione ecologica e che vedrà realizzare, entro il 2025, interventi per quasi 50 milioni di euro per l’abbattimento di 12 mila tonnellate annue di CO2.
«Il Bilancio di Sostenibilità ed i risultati conseguiti altro non sono che il frutto, oltre che del lavoro intenso e professionale di tutto il personale dell’Ente, anche di un dialogo costante e cristallino con il cluster portuale – spiega Massimo Deiana -. Un valore pubblico, quello generato, volto al miglioramento del benessere sociale della Comunità portuale e non solo, possibile grazie alla capacità organizzativa costruita gradualmente nei primi anni di mandato, alle preziose competenze delle risorse umane, alla rete di relazioni interne ed esterne, alla spiccata capacità nell’interpretare le istanze territoriali e nel dare risposte adeguate.»
L’Ente presieduto da Massimo Deiana ha, infatti, approvato Bilancio di Sostenibilità, uno strumento di condivisione, previsto dagli obiettivi assegnati dal MIMS ai Presidenti delle AdSP italiane.
Una realtà, quella dell’Autorità di Sistema Portuale sarda, che, schematicamente, si articola in 8 scali, 44 milioni di tonnellate di merce, oltre 4 milioni e mezzo di passeggeri; una governance che ha registrato zero episodi di corruzione (grazie anche ad una formazione in materia che ha interessato il 91 per cento dei dipendenti). Evidente la ricaduta economica sul territorio isolano, con il 48 per cento dei fornitori del territorio sardo individuati con procedure ad evidenza pubblica. Sul lato ambientale, l’AdSP ha gradualmente raggiunto il 100 per cento sull’utilizzo di energia rinnovabile e sulla differenziazione dei rifiuti prodotti e raccolti, pari a 494 tonnellate annue. In ambito lavorativo interno, la fotografia del 2021 ritrae 79 dipendenti all’attivo, 99 per cento dei quali a tempo indeterminato ed una componente femminile impiegata pari al 45,6 per cento.
Per quanto riguarda il valore economico direttamente generato nel 2021, lo stesso ammonta a 52 milioni e mezzo di euro, con una distribuzione all’esterno superiore ai 39 milioni.
In tema di sostenibilità, nell’autunno 2021, l’Autorità ha proposto un articolato progetto di vera e propria transizione ecologica dei propri porti attraverso uno specifico Programma di azioni integrate ammesso al finanziamento dei fondi PNRR da parte del Ministero della transizione ecologica e che vedrà realizzare, entro il 2025, interventi per quasi 50 milioni di euro per l’abbattimento di 12 mila tonnellate annue di CO2.
«Il Bilancio di Sostenibilità ed i risultati conseguiti altro non sono che il frutto, oltre che del lavoro intenso e professionale di tutto il personale dell’Ente, anche di un dialogo costante e cristallino con il cluster portuale – spiega Massimo Deiana -. Un valore pubblico, quello generato, volto al miglioramento del benessere sociale della Comunità portuale e non solo, possibile grazie alla capacità organizzativa costruita gradualmente nei primi anni di mandato, alle preziose competenze delle risorse umane, alla rete di relazioni interne ed esterne, alla spiccata capacità nell’interpretare le istanze territoriali e nel dare risposte adeguate.»
Antonio Caria