Da inizio pandemia, il trasporto aereo ha visto collassare drasticamente il numero dei voli e dei passeggeri fino al 98%. In questo momento la perdita di volato/passeggeri si attesta complessivamente a circa -70%.
Di questa situazione ha risentito ancor di più la Sardegna che ha visto, nel periodo di lockdown generale, lo scalo di Cagliari come unico scambio con il resto dell’Italia. Ciò ha comportato (tra mancata bigliettazione e costi di gestione delle infrastrutture e dei dipendenti) una diseconomia mensile di circa 510.000 euro, oltre ai circa 7,2 milioni di euro che Alitalia deve alle casse della Sogaer. Il traffico aereo attuale (gennaio-febbraio) dello scalo cagliaritano si attesta a -80% rispetto allo stesso periodo del 2020 pre-pandemia.
«Puntavamo allo stanziamento di 500 milioni di euro per il territorio nazionale, di cui circa 27 milioni dovevano essere destinati ai 3 scali sardi, ma la crisi di Governo ha momentaneamente bloccato questi fondi – spiega Michele Deias, componente della segreteria regionale Uiltrasporti Sardegna -. Confidiamo nel nuovo Governo Draghi affinché sblocchi al più presto i fondi messi a disposizione per i gestori aeroportuali (450 milioni) e per gli handlers (50 milioni).»
La Uiltrasporti Sardegna ha chiesto in più di un’occasione al presidente della Regione Christian Solinas un incontro urgente per discutere la concessione degli aiuti economici destinati all’aeroporto di Cagliari alla stregua degli altri settori che hanno ricevuto ingenti fondi a sostegno delle proprie economie. «Nonostante le ripetute richieste delle organizzazioni sindacali – sottolinea Michele Deias – a tutt’oggi non abbiamo avuto alcun riscontro dalla Regione ed abbiamo il timore che dietro questo assordante silenzio si nasconda un disegno politico ben definito volto ad avvantaggiare i soliti noti, magari per portare a compimento la conquista del trasporto aereo sardo.»
Molte regioni italiane, come ad esempio la Sicilia con 75 milioni di euro, hanno stanziato molte risorse economiche a protezione di un settore strategico come il trasporto aereo; questo a maggior ragione doveva essere fatto per un’isola come la Sardegna in cui gli spostamenti si possono effettuare unicamente per via aerea e per via marittima.
«Dopo gli aeroporti di Alghero ed Olbia il prossimo a poter essere fagocitato potrebbe essere proprio l’aeroporto di Cagliari – rimarca Michele Deias -: c’è, infatti, il rischio che tutto il settore del trasporto aereo in Sardegna sia messo nelle mani di un unico socio di maggioranza che sarebbe messo in condizione di decidere, secondo il sentimento del momento, le sorti dell’uno o dell’altro aeroporto spostando il traffico aereo e passeggeri in base alla convenienza economica e/o decidere di spostare i vettori aerei verso il miglior offerente privando il territorio preso di mira dei livelli occupazionali e dell’indotto.»
«Lo schema è quello di creare il monopolio degli scali sardi? – conclude Michele Deias -. Dove sono i 20 milioni di euro promessi dall’assessorato del Turismo per promuovere il turismo Sardo? Sulla questione la Uiltrasporti Sardegna vuole chiarezza e chiede alla Camera di Commercio, proprietaria del Gruppo Sogaer, di esprimersi in merito chiarendo quali siano le reali intenzioni sul futuro dello scalo cagliaritano. Come Uiltrasporti riteniamo che non si possa più perdere tempo e che il presidente Christian Solinas convochi immediatamente le organizzazioni sindacali al fine di mettere in campo ogni tipo di soluzione perché il trasporto aereo sardo possa superare questo periodo senza nessuna perdita per quanto riguarda i livelli occupazionali”.