«Il sistema ferroviario in Sardegna richiede un forte investimento finanziario per superare il profondo squilibrio rispetto alle altre regioni italiane. In quest’ottica è necessario avviare una serie di attività di studio e progettazione delle opere da realizzare in tempi ragionevoli, ritenute strategiche per lo sviluppo economico dell’Isola, e predisporne il progetto di fattibilità tecnica ed economica.»
Lo ha dichiarato l’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde, in merito alla proposta sul futuro dei trasporti ferroviari nell’Isola, formulata dalla Federazione dei Trasporti della Cisl e la Cattedra “Strade, ferrovie e aeroporti” dell’Università di Cagliari, alla commissione della Camera dei Trasporti.
Dei 58 miliardi di euro previsti nei prossimi cinque anni dal Piano industriale di FS, le risorse programmate a favore del trasporto ferroviario in Sardegna risultano però del tutto insufficienti.
«Il potenziamento della rete ferroviaria in Sardegna – ha spiegato l’assessore Giorgio Todde – colmerebbe il gap infrastrutturale che penalizza lo sviluppo socio-economico dell’Isola e consentirebbe di frenare lo spopolamento delle aree interne.»
Come evidenzia la Commissione europea, prendendo in esame il tasso di mortalità dei principali mezzi di trasporto in relazione a parametri come le ore di viaggio, i chilometri percorsi e il numero di viaggi, il treno è 23 volte più sicuro dell’auto.
«Da qui l’urgenza di investire sulla rete ferroviaria – ha rimarcato Giorgio Todde -. Non solo mezzo sicuro ma anche quello che più si adegua alle politiche di sostenibilità ambientale. La proposta formulata nel progetto è di grande rilievo quanto complessa, anche sul fronte della gestione dei servizi di manutenzione e adeguamento che devono garantire gli standard di sicurezza. Alla luce di ciò, l’Assessorato svolgerà il ruolo di supporto e monitoraggio, ma è necessario prima rivendicare la corretta assegnazione delle risorse destinate al trasporto ferroviario e individuare le priorità degli interventi.»
«L’obiettivo – ha concluso l’assessore regionale dei Trasporti – è trasformare la mobilità collettiva, migliorando significativamente il livello di servizio alle persone, con un forte salto di qualità in termini di riduzione dei tempi di percorrenza, aumento della capacità di trasporto e tempi e costi di realizzazione accettabili.»