Continuità territoriale, ancora tutto per aria: l’azione portata avanti dalla Giunta regionale nell’ambito del nuovo progetto di continuità aerea è stata finora caratterizzata da «gravi ritardi e da proposte basate su modelli inevitabilmente destinati alla bocciatura da parte della Commissione europea» e i voli di linea tra gli scali sardi e gli aeroporti nazionali sono stati assicurati «grazie a numerose proroghe tecniche da parte del Governo». L’ultima scadrà il 31 gennaio, ma la Regione, secondo quanto dichiarato dall’assessore ai Trasporti, è pronta a chiederne un’altra al ministero almeno sino alla fine di marzo. Il motivo è semplice, non c’è il bando per il nuovo servizio: da qui l’interpellanza presentata in Consiglio regionale dal gruppo dei Progressisti, primo firmatario Antonio Piu, per capire «se sia stato predisposto il nuovo regime di oneri di servizio pubblico per i collegamenti aerei, se siano state avviate le interlocuzioni con i soggetti competenti nella procedura di attivazione dello stesso e, nel caso la proposta della Giunta sia definita, se sia in grado di assicurare un regime di oneri di servizio compatibile con la normativa europea». Ancora e, soprattutto, «quale tempistica è prevista per l’effettiva operatività del nuovo progetto di continuità aerea» e se il nuovo progetto sarà in grado di garantire «oltre il diritto dei sardi alla mobilità, la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro».
Il ragionamento nasce dalle considerazioni che hanno accompagnato l’azione della Giunta regionale nei mesi scorsi: «La mancanza di una proposta seria – concludono i Progressisti -, ha reso lo scenario sul trasporto aereo isolano ancora più confuso e certamente non ha contribuito ad attrarre e a rassicurare eventuali compagnie aeree interessate a investire sulle tratte aeree della Sardegna soggette a oneri di servizio pubblico». Confusione, ma anche spese non indifferenti: importante, quindi, conoscere «quali siano stati i costi finanziari delle proroghe» sino a ora «e quali siano le previsioni di spesa inerenti alle eventuali ulteriori proroghe necessarie».