«Pullman guasti o troppo pieni, corse che inspiegabilmente saltano, collegamenti non sempre garantiti. Questo è il modo in cui la Sardegna garantisce il diritto allo studio?
Per capirci, voglio citare alcuni casi accaduti di recente. Nel primo, un pullman ha subìto un guasto addirittura prima della partenza e gli studenti sono dovuti tornare a casa per chiedere ai genitori di portarli a scuola. Nel secondo, il pullman non passa all’orario previsto e gli studenti sono costretti a rimanere in attesa per quasi due ore. Nel terzo caso, molto frequente, i ragazzi si trovano stipati come sardine nei pullman, con un livello di stress molto alto sia per loro che per il conducente.»
Lo dichiara la sindaca di Guasila, Paola Casula, che aggiunge: «Questi tre punti accadono molto spesso. E questo penalizza i territori più periferici, come ad esempio la Trexenta. L’Arst ha promesso l’arrivo di altri bus entro Natale. Il problema non è, però, solo quello di avere tanti bus a disposizione. Va proprio migliorata l’organizzazione generale del servizio».
«Servono più corse, più disponibilità oraria per consentire ai ragazzi di veder garantito al meglio il proprio diritto allo studio – ha concluso Paola Casula -. Una Regione come la nostra che risulta spesso agli ultimi posti per il livello di istruzione e ai primi per abbandono scolastico non può permettersi di agevolare questi numeri negativi.»
Antonio Caria
Foto credit Paola Casula