«L’Agenzia per il transhipment è la condizione irrinunciabile per la tutela dei lavoratori e il rilancio del porto industriale di Cagliari come avvenuto a Gioia Tauro e Taranto.»
Lo afferma il segretario generale della Uiltrasporti sarda William Zonca che chiede alla politica sarda un’azione concreta ed unitaria.
«È inaccettabile che la Sardegna, avendo il suo porto di transhipment, venga declassata da un decreto di sostegno di breve periodo senza un adeguato riconoscimento delle professionalità che ruotano intorno a questa importante realtà – spiega William Zonca -. Chiediamo con forza che venga portato a termine il percorso iniziato con i senatori e i deputati sardi che ha portato ad un testo, condiviso con le organizzazioni sindacali e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, in cui si definisce l’istituzione della Agenzia dei lavoratori per il transhipment nel porto industriale di Cagliari. Qualsiasi altra misura emergenziale per i porti deve essere inserita all’interno di una specifica riforma dei porti.»
Secondo la Uiltrasporti sarda, l’Agenzia, che dovrà avere una durata minima di 36 mesi per permettere il riposizionamento dello scalo cagliaritano nel contesto del transhipment internazionale (grazie anche alle condizioni favorevoli per eventuali nuovi competitors introdotte dalla Zona Economica Speciale, di cui si attende da troppo tempo il riconoscimento ufficiale), ha un importante valore politico.
«Oltre ad essere un contenitore che racchiude le grandi professionalità degli oltre 200 lavoratori del transhipment – evidenzia il segretario della Uiltrasporti sarda William Zonca – l’organismo dovrà essere l’inizio di un percorso virtuoso che veda tutte le istituzioni nazionali e regionali far fronte unico per rilanciare il transhipment nel porto di Cagliari. Oltre i buoni propositi della politica sarda che si era mobilitata al fianco dei lavoratori, non c’è ancora nulla di concreto. Chiediamo pertanto che venga portato avanti da tutti gli schieramenti l’emendamento presentato dalla parlamentare Romina Mura sulla base del testo condiviso con le organizzazioni sindacali e con il presidente dell’Adsp, Massimo Deiana. Tutto ciò che è collaterale non ha niente a che vedere con la vertenza del porto industriale di Cagliari.»