Giungere ad Arbatax o Cagliari da Civitavecchia e Napoli, sempre che si riesca a trovare disponibilità di posti, mette a dura prova anche i passeggeri più audaci e attrezzati per le emergenze. Per quelle tratte già da tempo non è possibile la sistemazione in cabina e, ora, neanche in poltrona. Si può attraversare il Tirreno solo bivaccando nelle “aree comuni di bordo” o nei ponti esterni o, come hanno denunciato altri passeggeri, negli spazi dedicati all’atterraggio dell’elicottero.
«Quella che doveva essere una promettente stagione turistica è messa a repentaglio da collegamenti marittimi inadeguati che costringono i passeggeri a disagi senza fine – afferma il consigliere regionale Salvatore Corrias del Partito democratico -. I sardi che si devono spostare per qualunque motivo nella penisola, i turisti che vorrebbero raggiungere l’isola, i sardi emigrati che lavorano nella penisola o all’estero e che devono tornare dalle proprie famiglie in Sardegna per le ferie estive, se non hanno pianificato per tempo il viaggio e acquistato i biglietti per la traversata con largo anticipo, sono impossibilitati a partire o, se più fortunati, devono affrontare la traversata in condizioni di grave disagio, dormendo all’aperto con sistemazioni di fortuna.»
«Viaggiare in queste condizioni non corrisponde alla continuità territoriale garantita dalla Costituzione né è utile per riconoscere quel principio di insularità per cui ci siamo battuti – prosegue Salvatore Corrias, primo firmatario dell’Interrogazione consiliare sul tema -. Chiediamo al presidente della Giunta e all’assessore dei Trasporti che si facciano portavoce verso il Ministero e verso le compagnie di navigazione, dei diritti e delle esigenze dei sardi e delle imprese della Sardegna e pretendano le revisioni contrattuali necessarie a garantire l’aumento delle tratte e così condizioni di viaggio adeguate.»