«Apprendiamo con favore che la Regione intende assumere un impegno serio sulla rete delle infrastrutture dell’isola, indicando una scala di priorità, secondo criteri oggettivi minimi: lo scopo e la rilevanza territoriale dell’opera; la possibilità di agire nel breve, medio o lungo periodo; i fabbisogni a cui l’opera potrebbe dare risposta; la sensibilità (non meglio specificata) del territorio. Le opere infrastrutturali che riguardano il nostro territorio rientrano nelle priorità di secondo livello, in quanto, in buona sostanza, si ritiene che la rilevanza territoriale non sia regionale ma solo provinciale. Eppure, si tratta di almeno due interventi cruciali per l’Ogliastra, e non solo per l’Ogliastra: la connessione tra la SS 125 e la SS 554, e tra quest’ultima e la nuova SS 554, e gli interventi sulla SS 389, tronco Villanova-Lanusei-Tortolì. Sugli interventi che rientrano tra le priorità di primo livello c’è già un primo dettaglio che li focalizza.»
Lo dichiara il consigliere regionale del Partito democratico, Salvatore Corrias, che aggiunge: «Degli altri, ovvero di quelli che ci riguardano, al momento non c’è manco traccia, la qual cosa non ci piace affatto. È lecito chiedersi, allora, se questa sia la scala di valori più appropriata e più rispondente alle ataviche attese del nostro territorio, talmente ribadite nel tempo che non c’è più, oggi, un medio o lungo termine che tenga. È lecito chiedersi se la “sensibilità” territoriale dell’Ogliastra non sia tanto rilevante da vedersi declassato il rango delle priorità che la riguardano. La risposta non può essere nel sogno ricorrente di una indefinita trasversale sarda che rimarrà solo nelle intenzioni pie del legislatore di turno, né nel dare, sempre e comunque, priorità ai capi di sopra e di sotto, perché più popolosi e prossimi a porti ed aeroporti, dai quali noi, con queste strade, e con la politica delle illusioni e dei sogni disattesi, continueremo ad essere lontani».
«Chiedo, dunque, a questa Giunta – conclude Salvatore Corrias – una forte accelerazione sugli interventi previsti, in modo tale che non ci siano priorità di sorta, e che gli ogliastrini – privi di treni (di aerei e, di questi tempi, anche di navi) – vedano riconosciuto il proprio diritto civile alla mobilità. Lo stesso di tutti i sardi.»
Antonio Caria