«Le strade sarde siano gestite dai sardi! Basta con i dirigenti ANAS in trasferta. Dove sono finiti i proclami della politica per riportare le strade sarde nella responsabilità dei sardi? Quanto siamo ancora disposti a tollerare un direttore regionale ANAS che dichiara sui giornali che per le strade in Sardegna sono stanziati 4 miliardi ma la “burocrazia” impedisce di spenderli???»
Lo scrive, in una nota, Valerio Zoccheddu, segretario generale FIT-CISL Sardegna.
«Vale ricordare che ANAS è entrato a far parte del Gruppo FS esattamente per liberare da lacci e lacciuoli che allungano i tempi sia per la realizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, ponti, viadotti e gallerie, ma anche e non meno importante, di assumere il personale necessario a garantire la sicurezza nelle nostre strade – aggiunge Valerio Zoccheddu -. ANAS, invece, è rimasta in mezzo al guado. Né carne né pesce! La rotazione ogni quattro anni dei Dirigenti di fatto non ha risolto a tutt’oggi i problemi della viabilità e la sicurezza delle strade sarde. Anzi, le stesse risultano sempre di più carenti della sorveglianza e della manutenzione necessaria. In Sardegna, più che in ogni altra regione d’Italia, dobbiamo subire il totale disinteresse a dare risposte anche a banali problemi di gestione ordinaria. Appare grottesco che la direzione locale non abbia neanche l’autonomia economica per fornire alle squadre addette il materiale di consumo: badili, falcetti, decespugliatori, motoseghe, etc., necessari al taglio dell’erba e men che meno l’autorità di pretendere la sostituzione dei mezzi speciali per lo sgombero neve risalenti al 1979, che le ASSL della Sardegna hanno comunicato che se ne debba limitare l’uso per le eccessive vibrazioni che possono essere causa di malattie professionali.»
«Riguardo la carenza di personale, conseguente ai normali pensionamenti per raggiunti limiti di età, contributi e in ultimo per quota 100, nonostante il riconoscimento della carenza di oltre 320 dipendenti, solo per poter far ripartire il nuovo modello di esercizio, messo a verbale dalla direzione regionale ANAS, le innumerevoli denunce dei sindacati sulla situazione insostenibile non hanno sortito alcun effetto, lasciando le strade sarde nella più totale assenza di vigilanza e manutenzione – sottolinea ancora Valerio Zoccheddu -. Vogliamo ricordare a chi ne ha la responsabilità, che le prefetture della Sardegna hanno affidato ad ANAS la responsabilità degli interventi di prevenzione e di supporto nel caso di emergenza per allarme idrogeologico. Con l’attuale situazione del personale in esercizio le squadre, ormai composte al massimo da un sorvegliante ed un cantoniere a cui viene assegnato il controllo di 350 km di strade, non possono ottemperare a quanto richiesto, con conseguenze che non è difficile immaginare, riguardo all’efficacia e tempestività di intervento in caso di emergenza. Abbiamo chiesto un incontro urgente all’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, per rappresentargli la grave situazione e per offrirgli il sostegno per qualsiasi iniziativa voglia assumere per riprendere in mano le sorti delle strade sarde “prima che sia troppo tardi” – conclude Valerio Zoccheddu -. I numeri dell’ANAS in Sardegna. – 3.000 i km. di strade gestita da ANAS in Sardegna: – 280 i dipendenti attualmente in servizio – 50 i dipendenti collocati a riposo nel 2020 – 320 la carenza di dipendenti in organico per l’esercizio, messa a verbale in marzo 2019 dalla Direzione ANAS della Sardegna.»