Negli ultimi secoli l’isola dell’Asinara è stata di volta in volta colonia agricola, lazzaretto, carcere di massima sicurezza, rifugio obbligato per i giudici Falcone e Borsellino ai tempi dell’istruttoria del Maxiprocesso, e finalmente parco nazionale la cui straordinaria biodiversità costituisce un bene comune da difendere e valorizzare. Su questa secolare stratificazione di genti e desideri riflette la mostra L’Atlante dello smarrimento della fotografa algherese Silvia Sanna, che sarà inaugurata sabato 30 novembre, alle 19.00, nello Spazio Bunker di via Porcellana 17/A alla presenza dell’artista e dei curatori Dario La Stella e Valentina Solinas. Nel corso della serata sarà inoltre proiettato in anteprima il documentario Overlap 2021-2022, che racconta l’omonimo progetto coordinato all’Asinara dall’associazione culturale Senza Confini Di Pelle e di cui la mostra fotografica costituisce uno degli esiti visivi. L’evento è realizzato da Senza Confini Di Pelle in collaborazione con Spazio Bunker e 4Caniperstrada.
Le fotografie che compongono L’Atlante dello smarrimento sono state realizzate da Silvia Sanna durante una residenza nell’ambito del workshop Overlap nel settembre del 2023.
Il documentario Overlap 2021-2022 racconta l’esperienza diretta dell’Asinara vissuta dai ricercatori camminando, annusando, respirando la sua aria, fiutandola, tornando ogni volta sull’isola per espandere la propria percezione personale e poter restituire all’esterno questa visione ogni volta rinnovata e arricchita. Le riprese video e le foto del documentario (produzione Senza Confini Di Pelle, 2024 – dur. 17′)sono a cura del gruppo di lavoro del progetto Overlap, la regia è di Dario La Stella che ne ha curato il montaggio insieme a Mario Carta (Shardan Art web).
Nel primo triennio i temi affrontati dal progetto sono stati la migrazione, la biodiversità, la residenza, il confine, la biografia. Nel secondo triennio sono stati affrontati i temi di scarto, soglia, traccia, vulnerabilità e fragilità dei territori e delle persone. L’Asinara non ha rappresentato solo il terreno della ricerca, ma è stata ed è protagonista di una riflessione multidisciplnare che si interroga, tra altre cose, anche sul futuro dell’isola.