Un sensibile calo, ma non un crollo. Il turismo sardo ha retto il devastante impatto della pandemia, attestandosi su numeri che risentono della diminuzione degli arrivi e delle presenze, ma in modo meno drammatico rispetto alle previsioni. E’ il quadro che emerge dai dati sulle presenze turistiche aggiornati ad agosto, e suscettibili di ulteriori miglioramenti a settembre, calcolati sugli arrivi negli aeroporti e nei porti sardi.
Sono stati illustrati nel corso di un incontro tra la Giunta regionale e gli operatori del settore, che si è svolto all’aeroporto di Cagliari, organizzato dall’assessore del Turismo, Gianni Chessa. Erano presenti anche l’assessore dei Trasporti, Giorgio Todde, del Bilancio, Giuseppe Fasolino, e del Lavoro, Alessandra Zedda.
Nei mesi di giugno, luglio e agosto, nei porti sardi sono sbarcati 1.061.165 passeggeri, con una perdita del 20% rispetto all’anno precedente. Il dato complessivo (diminuito del 20%, relativo ai passeggeri non turisti) è di 848.932 arrivi. Negli aeroporti gli arrivi sono stati 925.403. Con la diminuzione del 15%, relativamente ai passeggeri non turisti, gli arrivi risultano essere 786.592. Complessivamente, dunque, gli arrivi turistici certificati sono stati 1.634.568. Le presenze turistiche, nel periodo preso in considerazione, in base ad una permanenza media calcolata in 7 giorni, sono 9.875.486, non comprensive della nautica da diporto.
«Numeri che confermano quanto anticipavo all’inizio della stagione, tra l’incredulità di alcuni – dice il presidente della Regione, Christian Solinas – Sono dati che risentono pesantemente della crisi determinata dalla pandemia, ma che attestano, in modo indiscutibile, che il sistema turistico sardo ha saputo affrontare nel migliore dei modi, pur tra enormi sacrifici, la situazione di difficoltà.»
«Il tracollo del comparto turistico non c’è stato – prosegue il presidente Christian Solinas – nonostante un attacco mediatico senza precedenti che la Sardegna ha dovuto subire, patendo gli effetti di una campagna studiata a tavolino e finalizzata a indicare la nostra isola, priva di focolai autoctoni e con un indice di contagio vicino allo zero, come una terra infetta e pericolosa. La Regione, tramite il suo ufficio legale, sta valutando tutte le azioni per tutelare la propria immagine in campo nazionale e internazionale. Inoltre, confidiamo in un mese di settembre che possa ulteriormente incrementare il numero delle presenze portandolo ad un livello complessivo vicino a quelli consueti. Ha evidentemente premiato il messaggio di una Sardegna sicura che abbiamo avuto cura di promuovere.»
«La Giunta, da parte sua – conclude il presidente Christian Solinas – oltre alle imponenti azioni finanziarie messe in campo a sostegno delle imprese, in particolare di quelle turistiche, destinerà altre risorse per aiutare il comparto a superare il momento difficile, sviluppare nuovi scenari e ampliare i mercati, e si impegnerà per dare definitiva attuazione ad un adeguato sistema di continuità territoriale aerea e marittima.»
Dai dati forniti si è sviluppato un interessante dibattito tra gli operatori, durante il quale anche il presidente di Confindustria, Maurizio De Pascale, ha dato atto al presidente Christian Solinas e alla Giunta di una gestione virtuosa del sistema di controllo degli accessi.
Un appello all’unità e allo sforzo comune per affrontare le difficoltà del momento è stato rivolto agli operatori turistici dall’assessore Gianni Chessa: «Mai come ora – ha detto l’assessore del Turismo – la Sardegna ha bisogno di mettere in campo le sue migliori risorse e la sua voglia di riscatto. L’industria turistica sarda ha dimostrato di reggere l’impatto con una realtà difficilissima, mai conosciuta dall’umanità negli ultimi secoli, e di avere le carte in regola per programmare una forte ripresa fin dal 2021.»
«Anche in questi mesi di pandemia – ha concluso Gianni Chessa – abbiamo programmato una serie di eventi di sport e spettacolo di interesse internazionale, che aiuteranno la Sardegna a diffondere sempre più la propria immagine nel mondo.»