L’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Coronavirus, ha avuto ripercussioni pesanti sul sistema economico della Sardegna.
La somministrazione dei vaccini, seppur lentamente e tra tante difficoltà, sta iniziando a dare i primi risultati, con un calo dei contagi e si inizia a coltivare speranze concrete in una prossima uscita dall’emergenza. Tra i settori economici maggiormente in difficoltà che hanno bisogno di sostegno per iniziare il rilancio, c’è il turismo e per capire come si sta muovendo la Giunta regionale guidata da Christian Solinas, abbiamo posto alcune domande all’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Gianni Chessa.
In riferimento a ciò e esaminando l’aspetto turistico sardo ed il suo futuro, abbiamo rivolto alcune domande all’assessore del Turismo Gianni Chessa, per capire meglio qual è, in prospettiva, il futuro del turismo sardo.
Assessore Chessa, come si sta muovendo la Giunta regionale per rilanciare il settore turistico?
«Non è facile ipotizzare stime sulle presenze e sui pernottamenti dell’imminente stagione turistica, considerata l’incertezza che rende difficile qualsiasi previsione per l’emergenza sanitaria e della campagna vaccinale. Già prima della pandemia, la Regione Sardegna aveva cominciato a programmare e declinare i turismi possibili nell’Isola, in grado di promuovere la destinazione sarda, non solo per gli amanti delle spiagge e del mare. Possiamo riuscirci proponendo idee e prodotti che riguardino ambiente, storia, cultura ed archeologia, un’offerta articolata che esalti i punti di forza e le peculiarità della nostra identità e dei nostri territori. Inoltre, abbiamo realizzato un’intensa programmazione di manifestazioni sportive di indiscusso e riconosciuto prestigio nazionale ed internazionale, che contribuiranno alla promozione dell’immagine e che, soprattutto, potranno trasformarla la Sardegna nell’isola dei grandi eventi sportivi, con l’obiettivo della destagionalizzazione dei flussi turistici. Per andare oltre i consueti mesi estivi, puntiamo anche sulla valorizzazione delle zone interne, ricche di storia e tradizioni, rendendo la Sardegna sempre più competitiva nello scenario mondiale.»
Come vede, quindi, il post Covid-19?
«La Sardegna vuole farsi trovare pronta per una stagione certamente difficile, ma decisiva per la ripartenza. Siamo pronti ad accogliere milioni di persone, facendo della nostra Isola una delle mete più ambite dai turisti. Viaggiatori che, grazie alla nostra strategia, potranno ammirare la bellezza del territorio, conoscere l’ospitalità dei piccoli centri, gustare il buon cibo ed il buon vino, innamorarsi del mito e della grandezza della civiltà nuragica, scoprire la forza degli anziani nella terra dei centenari.»
Il ritorno allo stato di Isola covid-free, secondo lei, darebbe una svolta al turismo?
«La proposta che fu avanzata dal presidente Christian Solinas di procedere rapidamente alla vaccinazione dell’intera popolazione sarda, una delle due più grandi isole del Mediterraneo a spiccata vocazione turistica, era un’idea assolutamente positiva e di svolta. Avrebbe garantito, in tempi brevi, la creazione di alcune mete sicure nazionali, soprattutto per chi intendeva programmare subito le proprie vacanze estive. La condizione di insularità, che limita i punti d’accesso a porti ed aeroporti, avrebbe reso più semplice il controllo sanitario. Inoltre, vaccinando l’intera popolazione, si sarebbero ospitati i turisti in piena sicurezza. La proposta, però, non è stata accettata dal Governo nazionale, perciò ora ci dobbiamo accontentare della campagna vaccinale per tutti i cittadini delle isole minori, come sta già avvenendo nel resto d’Italia.»
«In questo momento difficile, per tutto il comparto economico isolano, in particolare per quello turistico, dobbiamo intensificare la promozione della Sardegna. E’ verosimile ed i primi segnali sono confortanti, che questa estate il nostro mercato sarà soprattutto nazionale, ma non rinunciamo certamente ad affacciarci anche in quello internazionale, che anche l’anno scorso ci ha garantito numeri importanti. Come Regione siamo intervenuti, in più occasioni, con risorse destinate a lavoratori ed imprese che hanno pagato la crisi legata alla pandemia, consapevoli che il turismo rappresenti un elemento fondamentale per il nostro sistema economico – conclude Gianni Chessa -. Come assessorato del Turismo abbiamo anche prorogato la validità del bando 2020 per i contributi destinati all’organizzazione di eventi di intrattenimento, come concerti, spettacoli, festival culturali e folcloristici, che quindi si svolgeranno durante il 2021.»
Armando Cusa