«In questi giorni di attesa delle misure che caratterizzeranno la cosiddetta “Fase due”, utili a consentire al nostro Paese una ripresa graduale in tutti i settori, il quadro sardo merita una profonda e articolata riflessione. Sappiamo che nella nostra isola le perdite generate dal lockdown in tre mesi hanno raggiunto proporzioni catastrofiche: se nel 2019 si sono registrate oltre 3 milioni e mezzo di presenze, quest’anno le strutture ricettive sarde dovranno fare i conti con numeri notevolmente ridotti. Nei giorni scorsi il presidente regionale di Federalberghi ha evidenziato che, secondo gli ultimi dati Aspal, nell’isola c’è stata una riduzione delle assunzioni pari a circa il meno 68% in hotel e ristoranti. Rispetto ad altri settori, l’industria del turismo in Sardegna si caratterizza per una stagionalità forte e a subire il colpo più duro saranno proprio i lavoratori stagionali. Il rischio che la riapertura non ci sia riguarda però l’intero comparto, e se non si trovano soluzioni tempestive, chi ha fermato tutto a settembre 2019 potrebbe non riaprire più definitivamente, a causa dei costi di manutenzione, pulizia e altre voci di spesa diventati proibitivi.»
Salvaguardare il benessere bio-psico-sociale dei cittadini sardi e salvare la stagione turistica 2020. È il duplice obiettivo della mozione presentata dalla capogruppo del M5S Desirè Manca che impegna il presidente Christian Solinas e la Giunta ad attivare tutte le iniziative necessarie a promuovere la Sardegna come destinazione “sicura” affinché la filiera del turismo possa rimettersi in piedi con tutte le necessarie forze lavorative, stagionali inclusi, ed andare così a regime secondo i nuovi canoni richiesti dal modello “turismo 2020” che si sta configurando in questi giorni.
«Occorre quindi – sottolinea la capogruppo del M5S Desirè Manca – attivare con urgenza dei protocolli di sicurezza per tipo di attività, attuabili con procedure snelle e senza eccessi in termini di burocrazia e costi, affinché in Sardegna si possa gestire il prima possibile il turismo nazionale domestico e il cosiddetto “Turismo di Prossimità”. Le misure varate a livello nazionale quali la sospensione del pagamento delle rate dei prestiti e dei mutui, o la probabile detrazione fiscale delle spese per soggiorni presso strutture ricettive italiane, devono ritenersi complementari ad un intervento diretto da parte della Regione Sardegna in termini di liquidità, anche attraverso la riprogrammazione dei fondi comunitari attualmente disponibili.»
«Credo sia fondamentale – propone la capogruppo dei Cinque Stelle – creare una campagna di comunicazione innovativa ma allo stesso tempo pervasiva e rassicurante a sostegno del turismo nazionale domestico e del turismo di prossimità, che privilegi le gite fuori porta e le escursioni sul territorio regionale. Una campagna che dovrà essere sostenuta dalla creazione di un “voucher vacanza”, di minimo 350 e massimo 700 euro, da assegnare a ciascun nucleo familiare sardo (anche composto da un unico individuo) e da spendere entro il 2020 sia in strutture ricettive che in servizi. Il rilascio del voucher – spiega ancora Desirè Manca – spetterebbe al Comune di residenza e potrà essere erogato in forma di carta prepagata o in forma cartacea da ritirare presso edicole o tabaccherie autorizzate.»
«Gli sforzi portati avanti fino ad oggi dalla Regione a sostegno del sistema imprenditoriale della filiera del turismo non devono considerarsi completati – conclude Desirè Manca – occorre vigilare affinché la necessità di distanziamento sociale, e quindi la minore disponibilità di posti, non porti alla lievitazione dei prezzi nei ristoranti, nei mezzi di trasporto, negli stabilimenti balneari, nelle strutture ricettive in generale. Gli operatori del settore sono preoccupati e la situazione della Sardegna deve considerarsi necessariamente più delicata rispetto a quella di altre regioni d’Italia, poiché legata al costo dei trasporti, pertanto è necessario che anche il sostegno alla ripresa del settore turistico sia adeguato e che si distingua per azioni decise, coraggiose ed efficaci. La stagione turistica non è ancora persa, e la Regione può e deve fare di più per salvarla.»