Analizzare i transiti delle imbarcazioni da diporto in Sardegna durante l’anno che va a concludersi e delineare percorsi strategici di azione è l’obiettivo dell’indagine, promossa da Assonautica nord Sardegna in collaborazione con l’Ufficio studi della Camera di Commercio di Sassari, elaborata non solo per delineare lo scenario ma per certificare che la nautica da diporto rappresenta una risorsa di assoluto valore per l’intero sistema economico isolano. Il campione dal quale è scaturita l’analisi ha riguardato ventitrè porti turistici della Sardegna lungo tutti i suoi 1.900 chilometri di coste.
I risultati si possono dire soddisfacenti: secondo l’indagine i porti sardi hanno visto transitare un buon numero di imbarcazioni registrando una crescita tra il 10 ed il 40%. Tutto questo per il 95% delle strutture portuali interpellate. Non solo, sempre dello stesso tenore numerico (tra il 10 ed il 40%) anche la nazionalità estera delle imbarcazioni.
«Ci attendevamo in parte questi dati rispetto allo scorso anno – spiega il presidente di Assonautica nord Sardegna, Giovanni Conoci -, ma è stato più che confortante rilevare una crescita rispetto al 2019. A dimostrazione che la nautica da diporto può contare su buoni margini di crescita. A partire dall’offerta fornita dagli approdi e dai servizi.»
Tra questi i diportisti tedeschi sono i primi a preferire la Sardegna e i servizi forniti dagli attracchi costieri, seguono i francesi, gli spagnoli, gli inglesi, i russi. Dall’analisi territoriale si è rilevato che il flusso turistico è differente a seconda della localizzazione dei porti. Sia nel nord ovest che nel nord est, la presenza dei tedeschi, comunque, rimane quella più assidua.
Antonio Caria