Il gruppo politico di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale interviene oggi sull’attuazione della nota “direttiva Bolkestein”. L’obiettivo è quello di scongiurare la scomparsa di 30 mila imprese del settore balneare che rischiano di essere spazzate via a causa della recente sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni demaniali marittime. Secondo tale sentenza, la proroga delle concessioni in essere non potrà andare oltre la data del 31 dicembre 2023 dopodiché si dovrà liberalizzare il mercato.
La settimana scorsa Fratelli d’Italia ha incontrato i rappresentanti delle associazioni del turismo balneare e degli ormeggiatori al fine di raccoglierne le preoccupazioni. A seguito di tale riunione, il presidente Giorgia Meloni ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi, affinché il governo italiano assuma una posizione netta in Europa, in merito a tale vertenza. Ha preso quindi avvio un’azione politica da parte di Fratelli d’Italia in ambito nazionale che, anche attraverso il supporto di coordinamento da parte di Costanza Bianchini – delegata nazionale al turismo balneare e alle concessioni demaniali – possa estendersi alla partecipazione di tutte le Amministrazioni regionali e portare il governo centrale a schierarsi dalla parte degli operatori coinvolti.
Il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ha presentato un ordine del giorno che impegna il presidente della Regione e l’intera Giunta regionale a sostenere le rivendicazioni provenienti dalle imprese del settore balneare che rischiano di essere spazzate via a causa della recente sentenza del Consiglio di Stato.
«La Sardegna rischia di diventare terra di conquista per le multinazionali con una potenza economica ben maggiore delle nostre imprese locali le quali generano occupazione locale e che rischiano di scomparire – ha detto il capogruppo Francesco Mura -. La gravità della situazione è tale da richiedere la mobilitazione più ampia di tutte le forze politiche e Fratelli d’Italia è già schierata al fianco dei nostri operatori economici in questa difficile battaglia.»