Sono stati presentati i risultati della ricerca realizzata da Ergo Research sulla promozione della destinazione SARDEGNA attraverso la serialità Tv e il cinema, volta a valutare l’impatto dell’investimento dei fondi comunitari da parte dell’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio.
Nell’ultimo triennio l’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, ha portato avanti un cospicuo investimento delle risorse comunitarie (POR-FERS 2014-2020) per promuovere la Sardegna come destinazione turistica attraverso i prodotti della filiera audiovisiva, intesa sia come serialità televisiva sia come lungometraggi narrativi e documentari. Un accordo di un milione di euro per il 2020, che ha attirato sul territorio, grazie al fondo Location Scouting e Co-Marketing, produzioni audiovisive nazionali ed internazionali e ha sostenuto eventi speciali all’interno dei festival cinematografici isolani principali.
«Un finanziamento comunitario importante, che ha visto la Film Commission impegnata per il terzo anno in partnership con l’assessorato del Turismo – dichiara Gianluca Aste, presidente della Fondazione Sardegna Film Commission -. Non solo i festival e le rassegne cinematografiche aiutano a promuovere opere e talenti isolani, ma, prima ancora che film vivano sul grande e piccolo schermo, sono proprio le attività di location scouting che la Fondazione Sardegna Film Commission promuove ad attrarre gli investimenti dei progetti audiovisivi sull’isola. Sono queste le azioni, appunto, che garantiscono la scoperta del nostro territorio anche all’estero e supportano la creazione di nuove narrazioni che coinvolgano le nostre storie e la nostra comunità e, al contempo, rivelino come straordinarie location, i paesaggi mozzafiato ed il patrimonio naturalistico ed ambientale che la nostra isola preserva.»
L’accordo si è chiuso formalmente nella giornata odierna con la presentazione delle attività di “Monitoraggio e verifica dei risultati delle attività di promozione”, ricerca affidata ad Ergo Research. Si tratta di un’analisi quali-quantitativa che ha interessato il mercato nazionale con approfondimenti sulla produzione seriale “L’isola di Pietro”, e quello internazionale con un focus sul film della regista austriaca Ulrike Kofler “La vita che volevamo”, (“What We Wanted” nei mercati internazionali e “Was wir wollten” per il mercato tedesco) – titolo designato per rappresentare l’Austria come miglior film straniero alla 93ª edizione degli Oscar. Il film, girato quasi interamente in Sardegna, è distribuito nel mondo da Netflix.
«I risultati della ricerca dimostrano la buona intuizione dell’Assessorato al Turismo e della Regione Sardegna che vede nella Film Commission regionale il braccio operativo, la sua squadra competente sulla filiera audiovisiva, nelle strategie di potenziamento della reputazione della Sardegna come meta turistica. La crescita della consapevolezza del valore della Sardegna nei mercati analizzati oggi, quello tedesco e quello austriaco, a seguito della candidatura del film agli Oscar, è confermata da dati incoraggianti che ci dicono di studiare i mercati obiettivo anche in relazione ai gusti del pubblico cinetel audiovisivo. Ci aspetta un grande lavoro e siamo convinti sia importante aumentare le risorse da mettere in campo per azioni strategiche così mirate.»
IL FILM: “LA VITA CHE VOLEVAMO”
“La vita che volevamo”, interpretato da Lavinia Wilson, Elyas M’Barek, Anna Unterberger e Lukas Spisser è stato girato in Sardegna nell’autunno 2019 e uscito l’11 novembre 2020 sul colosso dello streaming online Netflix. Prodotto da Film AG Produktion, Österreichischer Rundfunk e Netflix, ha visto coinvolta la società di produzione italiana Kino Produzioni per le riprese in Sardegna.
Il film racconta con delicatezza e sensibilità il matrimonio di una coppia con problemi di fertilità, che va in crisi durante una vacanza in un resort in Sardegna. A fare da sfondo al dramma della coppia, le location mozzafiato di Villasimius, Muravera e Cagliari.
LE RICADUTE SUL TERRITORIO
Le riprese si sono svolte dal 30 settembre al 2 novembre 2019 per un totale di 5 settimane a cui si aggiungono 4 settimane di preparazione in location, per un totale di 40 camere di albergo occupate in bassa stagione dalla troupe per la lavorazione del film. Una decina invece le maestranze e i professionisti locali impegnati sul set (tra i quali direttore, coordinatrice e assistente di produzione) oltre alle comparse selezionate con un casting locale.
LE RICADUTE SULLA SARDEGNA COME DESTINAZIONE TURISTICA
Oltre all’indotto diretto generato dal film durante le riprese, la Fondazione Sardegna Film Commission si è attivata per monitorare la destination reputation (la reputazione positiva di una destinazione turistica) in seguito all’uscita del film su Netflix, affidando alla società Ergo Research la realizzazione di 200 interviste ad utenti Netflix di Austria e Germania che hanno visto il film, con l’obiettivo di rilevare il gradimento delle ambientazioni e la capacità del film di innescare il desiderio di trascorrere un periodo di vacanza in Sardegna.
«”La vita che volevamo” è stato uno degli original Netflix più apprezzati in Austria e in Germania negli ultimi mesi – racconta Michele Casula di Ergo Research -. La visione del film ha attivato una forte curiosità verso le location della Sardegna, tanto da far registrare (dai paesi in questione) un nuovo picco su Google Trends perla ricerca del termine “Sardinien”, in un periodo che anticipa quello in cui di solito si prendono le decisioni per le vacanze estive. La designazione del film come candidato dell’Austria per l’Oscar come migliore film internazionale ha amplificato ulteriormente questa attenzione. Su una scala da uno a dieci circa la metà degli intervistati attribuisce all’ipotesi di una vacanza in Sardegna un giudizio superiore all’8 e il 12% indica espressamente la Sardegna come possibile meta di vacanze entro due anni.»