«Sino ad oggi abbiamo assistito basiti, al susseguirsi di dichiarazioni da parte del presidente Christian Solinas a volte contraddittorie a volte diverse da quelle rese pubbliche dal suo stesso assessore regionale della Sanità, come è avvenuto solo tre giorni fa. Da una parte si dichiara pubblicamente che per entrare in Sardegna serve il passaporto sanitario, documento smentito dal Governo nazionale, poi la stessa Regione Sardegna, declassa a semplice certificato sanitario che attesti almeno 6 giorni prima di essere negativi al Covid, apparentemente sembra un documento a tutela della salute dei Residenti in Sardegna ma nella realtà a detta degli esperti questo pare non corrisponda a verità , perché nei sei giorni posteriori all’analisi/test Covid il cittadino potrebbe contrarre il Virus rendendo vano il certificato, oltre alle enormi difficoltà logistiche e di praticità che questo comporta nella individuazione dei laboratori in campo nazionale e internazionale. Si immagini un certificato in redatto in lingua Russa o Turca o Tedesca, chi dovrà tradurlo per leggerlo? Quale struttura è stata attivata in questi giorni? Quali verifiche e quali controlli?»
Lo scrive, in una nota, Tore Piana, coordinatore di EPI Sardegna.
«Oggi il rischio è quello che con questa confusione nelle norme da applicare fra tre giorni (3 giugno) possa annullare completamente l’attività della maggiore e vitale attività produttiva della Sardegna – aggiunge Tore Piana -. Oggi ci sono locali, hotel, villaggi turistici, ristoranti, che non sanno se aprire o non aprire e questo la Sardegna oggi più che mai non può assolutamente permetterselo, continua Tore Piana. La situazione di crisi per assenza di prenotazioni non tocca solamente gli operatori turistici, ma darà un colpo mortale anche all’agricoltura Sarda, perché resteranno chiusi gli agriturismo ed il turismo rurale delle zone interne, che in questi anni rappresentano il valore aggiunto necessario al sostentamento degli agricoltori sardi, in particolare delle zone interne. Per tutte queste ragioni a nome di EPI Sardegna chiedo di fare chiarezza sulle norme da applicare, perché ad oggi domenica 31 maggio tutti in Sardegna e fuori non hanno capito, immaginiamoci chi vorrebbe venire a fare le vacanze in Sardegna. Al presidente della Regione chiedo di migliorare la gestione della comunicazione esterna, perché a volte appare il contrario di quello che si vorrebbe comunicare, mentre alle forze politiche della Sardegna chiedo che si esprimano pubblicamente di come vogliono gestire questa fase.»
«Come EPI Sardegna, chiediamo di predisporre protocolli semplici e chiari entro lunedì 1 giugno e da applicare, di permettere l’ingresso in Sardegna dei flussi turistici attraverso misure semplificate uguali a quelle applicate nelle altre regioni Italiane e di potenziare le strutture territoriali mediche, le guardie mediche turistiche quando saranno operative? I servizi territoriali sono stati a oggi potenziati? Non abbiamo notizie in merito e poco ci appassionano le polemiche, esclusivamente a fini politici, il popolo sardo si aspetta altro da chi oggi governa la Regione Sardegna», conclude Tore Piana.