«Sono stati numerosi i visitatori che hanno partecipato alle 9 tappe di “Trexenta experience”, una per ciascun comune dell’Unione della Trexenta, che hanno potuto ammirare nuraghi, domus de janas, necropoli puniche e romane vivendo l’esperienza di essere parte attiva nella produzione del pane, dei formaggi, della concia delle pelli, conferenze in loco da parte di archeologi ed esperti del settore, e di altre proposte tradizionali che hanno fatto parte del progetto. Siamo molto soddisfatti dei risultati del primo anno di questa manifestazione che promuove il territorio a tutto tondo, ribaltando la prospettiva: il visitatore diventa protagonista attivo, non più un turista ascoltatore passivo. L’obiettivo adesso è andare avanti, infatti il progetto prevede altre due annualità, con la promozione anche attraverso importanti vetrine come Firenze e Tourisma che regalano grande visibilità nazionale e internazionale.»
A dirlo è Paola Casula, sindaca di Guasila e presidente dell’Unione dei Comuni della Trexenta.
La Sardegna ha incassato l’elogio del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ieri mattina durante l’inaugurazione di Tourisma 2023, nel cortile del Palazzo dei Congressi. Giani ha sottolineato il grande sforzo portato avanti dalla Trexenta in questi anni per la promozione del territorio e dell’isola. Sia a livello regionale, con il lavoro svolto tutto l’anno attraverso le manifestazioni culturali, sia a livello nazionale e internazionale con la partecipazione, per esempio, a Tourisma. Il Presidente toscano ha aggiunto che: “la Trexenta è un territorio ricco di bellezze archeologiche straordinarie che, insieme con la Toscana, possono trainare la ripresa del turismo a livello nazionale”.
Oltre al progetto di Trexenta Experience domenica 26 marzo sarà presentata la pubblicazione “Nel Grembo della Terra, un viaggio in Trexenta” racconto scritto da Paola Carta e illustrato con le fotografie di Nicola Castangia e Lorenzo Naitza.
Cos’è Trexenta Experience? “Trexenta Experience” ha l’obiettivo di valorizzare le risorse archeologiche del territorio attraverso quello che viene chiamato un turismo “lento” e di qualità. Ci si affida così alla forza della cultura, delle feste e dei riti religiosi e alla tradizione, sia essa musicale, culinaria, dei costumi e delle usanze tipiche. In sintesi: una innovativa evoluzione culturale della fruizione turistica, dove l’ospite diventa attore attivo principale grazie a esperienze indimenticabili, nelle suggestive località archeologiche.
Sono previste visite guidate presso i siti archeologici e brevi conferenze in loco da parte di archeologi ed esperti, ancora laboratori di artigianato sardo, cucina della tradizione sarda, fotografia, coinvolgimento dei partecipanti nella raccolta dei prodotti e della loro trasformazione alla scoperta delle pratiche di agricoltura biologica, riscoperta degli antichi mestieri: preparazione e degustazione dei prodotti enogastronomici del territorio, lezioni di “orienteering” e passeggiate ecologiche, lezioni di ballo sardo con i gruppi folk locali e intrattenimenti musicali della tradizione sarda con i musicisti locali.