Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, è intervenuto all’apertura del Consiglio europeo del 19 giugno 2020.
«Il tempo è un lusso che non possiamo permetterci: dobbiamo agire con urgenza e coraggio, perché i cittadini, le imprese e le economie dell’Unione hanno bisogno di una risposta immediata. I cittadini si aspettano un’azione coraggiosa. E noi dobbiamo rispondere alle loro aspettative.
Innanzitutto ringrazio la Commissione per aver presentato una proposta ambiziosa che per noi rappresenta la base minima di partenza e non accetteremo nessun passo indietro. Riteniamo che sia ancora possibile apportare alcuni miglioramenti, in modo da garantire che le decisioni fondamentali che adotteremo vadano a beneficio dei cittadini. Nessuno deve rimanere indietro.
Ciò mi conduce a una questione che sta a cuore al Parlamento, ossia che questo debito comune deve essere ripagato in modo equo senza lasciare l’onere alle generazioni future. E noi possiamo farlo puntando su lavoro e benessere. A questo proposito non dimentichiamo che intervenire solo con prestiti avrebbe conseguenze asimmetriche sul debito dei singoli Stati Membri e sarebbe più costoso per l´Unione nel suo insieme. Abbiamo ora l’opportunità di rimodellare l’Europa e di renderla più equa, più verde e più lungimirante. A tal fine dobbiamo cogliere al volo questa occasione per introdurre un paniere di nuove risorse proprie.
Vogliamo lasciare in eredità soluzioni permanenti sulle entrate rendendo l’Unione europea forte, finanziariamente sostenibile e più autosufficiente. Per la stragrande maggioranza del PE questa è condizione indispensabile per qualsiasi accordo globale sul Quadro finanziario pluriannuale.
Sono molto preoccupato per l’impatto che la crisi sta avendo sulla vita delle persone. Ho ricevuto come voi un appello da numerosi associazioni di solidarietà che si occupano dei più poveri nei nostri paesi. E’ nostro dovere ascoltare queste voci ed assicurarci che il nostro sostegno ai più deboli non venga mai meno.
Essere autorità di bilancio e co-legislatore impone al Parlamento europeo una responsabilità nei confronti dei cittadini alla quale non intendiamo sottrarci. Ciò significa che il Parlamento europeo deve partecipare a pieno titolo alle decisioni sull’attuazione del piano di ripresa e sulla raccolta, ripartizione e utilizzo dei fondi.
La ripresa vogliamo si basi su una consistente parte di risorse esterne che si appoggiano al bilancio, pari a 500 miliardi. Sarebbe impensabile che queste risorse fossero sottratte al controllo democratico del Parlamento europeo.
Tutto ciò porta all’essenza del mio messaggio: abbiamo bisogno di un approccio comune che goda del massimo consenso, che unisca l’azione urgente allo sguardo rivolto al futuro e costruisca un’Europa più forte e più resiliente nell’interesse di tutti. Dobbiamo mostrare ai nostri cittadini il valore dell’Europa e la nostra capacità di trovare soluzioni che contino per la loro vita.
Infine, per quanto riguarda le relazioni con il Regno Unito il Parlamento ha adottato ieri la sua risoluzione con una maggioranza dell’81% dei suoi componenti. Il nostro messaggio, che ho trasmesso al Primo Ministro britannico durante la Conferenza ad Alto livello, è chiaro: insisteremo per un accordo ambizioso, globale e completo, in linea con gli impegni congiunti assunti nella Dichiarazione politica. Riteniamo che questo sia il miglior risultato possibile per entrambe le parti e, nonostante il poco tempo a disposizione, con buona volontà e determinazione è ancora realizzabile.»