La propagazione del Coronavirus ha portato alla diffusione di notizie false e alla disinformazione, ostacolando così gli sforzi per contenere la pandemia.
Oggi, 2 aprile, in occasione della Giornata internazionale del fact-checking, il Parlamento europeo contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli della disinformazione, non solo per la salute dei cittadini, ma anche per la democrazia.
Mentre molte persone combattono giorno e notte per salvare vite umane dal Coronavirus, le organizzazioni sanitarie e i verificatori di notizie hanno scoperto un altro lato oscuro della pandemia: organizzazioni e individui che sfruttano la crisi per manipolazioni politiche o commerciali, invece di sostenere coloro che salvano vite umane.
Le istituzioni dell’UE hanno ripetutamente messo in guardia dai rischi legati ai tentativi di disinformazione e alle truffe. Per sostenere informazioni fattuali e affidabili, è stata creata una pagina comune dell’UE sulla risposta dell’Europa al virus. La pagina sfata inoltre i miti più comuni relativi al Covid-19.
Secondo un rapporto della taskforce anti-disinformazione EUvsDisinfo del SEAE (Servizio europeo per l’azione esterna), alcune false affermazioni provengono da attori vicini alla destra alternativa statunitense, alla Cina e alla Russia. In questi casi, l’obiettivo è politico, per minare l’Unione Europea o per creare cambiamenti politici.
Il vicepresidente del Parlamento europeo Othmar Karas (PPE, AT) ha insistito sul fatto che «le false affermazioni sono facili da verificare. La prova della solidarietà dell’UE è facile da trovare. L’UE ha poteri formali molto limitati in materia di salute, ma i paesi dell’UE, e l’UE nel suo complesso, stanno cercando il modo di aiutare le vittime della crisi. Proprio in questo momento, ad esempio, infermieri e medici tedeschi si stanno occupando dei pazienti Covid-19 arrivati in aereo dall’Italia e dalla Francia. La Cechia ha inviato 10.000 tute protettive sia in Italia che in Spagna. L’Austria e la Francia hanno inviato milioni di maschere in Italia».
«La scorsa settimana, i membri del Parlamento europeo hanno adottato quasi all’unanimità delle misure urgenti per liberare risorse che aiutino i Paesi UE a finanziare l’assistenza sanitaria e quella medica o a prevenire l’ulteriore diffusione della malattia. Anche nelle altre istituzioni dell’UE, le persone stanno lavorando instancabilmente per trovare modi efficaci e rapidi per sostenere le vittime di questa crisi, sia che si tratti di malati, di operatori sanitari o di persone che hanno perso il lavoro o il reddito a causa della crisi», ha aggiunto.
La vicepresidente Katarina Barley (S&D, DE) ha sottolineato che »in tempi come questi, la vita dipende dall’ascolto delle autorità sanitarie da parte di tutti noi, e diffondere menzogne o mettere in discussione la verità diventa ancora più pericoloso. È importante che le istituzioni continuino a cooperare strettamente con le piattaforme online, incoraggiandole a promuovere fonti autorevoli, a screditare i contenuti che si rivelano falsi o fuorvianti e a eliminare i contenuti illegali o che potrebbero causare danni fisici. Il Parlamento europeo sta lanciando una campagna a sostegno degli operatori sanitari e per mostrare ai nostri cittadini che questo continente è pieno di europei che combattono fianco a fianco contro il Covid-19».
Ha poi invitato tutti a prestare particolare attenzione ai tentativi di disinformazione online: «Oggi, in occasione della Giornata internazionale del fact-checking, vogliamo ricordare alla gente l’importanza della verifica delle informazioni e condividere dei suggerimenti sul fact-checking in tutte le lingue. Così come rispettiamo la distanza sociale e ci laviamo le mani, abbiamo il dovere di fermare la diffusione di consigli falsi e storie manipolatorie».
Il vicepresidente Othmar Karas ha concluso: «In una crisi come questa, il fact-checking non significa essere il saggio che trova piacere nel correggere le persone che commettono errori; piuttosto, è nostro dovere civico proteggere i cittadini europei e la società democratica che abbiamo creato».