«Notizia di ieri sera, che il compromesso sulla “crisi Covid” in Europa è stato raggiunto e con gli unici strumenti di cui è stata capace di dotarsi, bloccata nella palude creata da quel misto tra “confederalismo” e “funzionalismo” che l’ha contraddistinta, in questi lunghi anni di estenuanti compressi’ al ribasso, tradendone la matrice politico/istituzionale fondativa.»
Lo scrive, in una nota, Francesco Molinari, componente del direttivo Italia dei Valori.
«Dalle notizie che si possono ricavare dal sito dell’Eurogruppo (espressione del confederalismo) mettendo in campo BCE, BEI, MES (da quello che si legge solo per spese sanitarie e senza alcuna condizionalità che vuol dire, non avendo minimamente modificato il Trattato MES, che a quello verrà apposto un codicillo alla firma del compromesso da parte dei Capi di Governo; spero) ed altro Fondo – e chi, come me ha visto quello della proposta Junker nella precedente legislatura, non può che già intravedere quello che ne sarà – di cui non è ben chiaro a chi dovrà fare capo, circa mille miliardi – aggiunge Francesco Molinari -. Purtroppo, sperare che si riuscisse, in una situazione contingente come questa a fare quello che non si è riusciti a fare in tutti questi anni (realizzazione di un’Europa Federale dei Popoli europei), con un proprio governo e ministri, tra cui quello del Tesoro e delle Finanze) era auspicabile, ma irrealizzabile.»
«Naturalmente, viviamo tempi in cui massima è la condivisione di ogni aspetto della vita individuale accentuata dagli strumenti che la ITC mette a disposizione, e, paradossalmente, altrettanto aumentata la capacità dei governanti (da un Conte che dovrà trovare il modo di far digerire dal “MES mai” dell’ultima conferenza stampa al “MES senza condizioni”, ad un imbonitore come Matteo Salvini, che senza nemmeno sapere cosa e quali sono gli strumenti europei, ha intravisto sulla trincea del NO MES, la possibilità di organizzare la sua campagna di ottobre contro questo governo) di “mistificare” la verità con ausilio oltre che dei tradizionali “mezzi di informazione” collaterali , anche i potentissimi strumenti forniti, appunto, dalla ITC – rimarca Francesco Molinari -. Questo, perché, finito il mondo delle ideologie, la maggior parte dei politici che calcano il proscenio di questi tempi, hanno quale unica stella polare l’ipocrisia comunicativa, mentre avremmo tutti bisogno, per ripartire e costruire su una solida base di speranza il futuro, di Politici che parlino parole di verità. Per quanto mi riguarda, non posso che da semplice cittadino, “consigliare” a chi oggi vuole stare al Governo, di approfittare delle favorevoli condizioni data dalle importantissime decisioni prese dalla BCE (QE senza limiti) dalla Commissione europea (espressione del funzionalismo di cui parlavano sopra) per cui sono sospese le limitazioni sul rapporto Deficit/Pil e quello sugli aiuti di Stato, per attrezzarci in difesa del nostro comparto economico produttivo.»
«E’ urgente, da ieri e senza che si aspettasse quello che era ovvio accadesse in Europa, che ci dotiamo di una Banca nazionale capace di fornire liquidità al sistema (compreso il Governo) e di una Nuova IRI che diventi argine della più che probabile aggressione al nostro sistema industriale ed intorno a cui, nel contempo, si possa realizzare quella Politica Industriale nuova (per esempio con sguardo alle nuove tecnologie e alla salvaguardia del pianeta) che manca al nostro Paese da ormai 30 anni – conclude Francesco Molinari -. Tutte le furbate di “ingegneria finanziaria” messe in campo con gli ultimi decreti (che tutto sono tranne che capaci di immettere liquidità immediata nel sistema e/o realizzare gli scopi appena espressi) sono come la neve di marzo…e a breve i cittadini, imprese e i mercati internazionali lo capiranno e saranno guai.»