«Bruxelles vuole togliere l’alcol dal vino ed aggiungere acqua.» E’ la denuncia che arriva da Coldiretti che rende noto il documento della Presidenza del Consiglio dei ministri dell’Unione europea in cui viene affrontata la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini. La proposta prevede di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine.
«L’introduzione della dealcolazione parziale e totale come nuove pratiche enologiche – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – rappresenta un grosso rischio ed un precedente pericolosissimo, che metterebbe fortemente a rischio l’identità del vino italiano e europeo, anche perché la definizione “naturale” e legale del vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua.»
A detta di Coldiretti, la proposta di aggiungere acqua nel vino è solo l’ultimo degli inganno autorizzati dall’Unione europea che già consente l’aggiunta dello zucchero nei paesi del Nord Europa per aumentare la gradazione del vino mentre lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un “trucco di cantina” e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall’uva e il via libera al vino “senza uva” ovvero ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes. Una pratica enologica che altera la natura stessa del vino che storicamente e tradizionalmente è solo quello interamente ottenuto dall’uva.
«Una proposta che arriva peraltro in un dei momenti più difficili per uno dei settori più dinamici – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. E’ uno dei settori più penalizzati dalla restrizioni adottate per limitare il Covid con la chiusura del canale Horeca e questo sarebbe un colpo basso per i viticoltori che tanto stanno lavorando e investendo per tenere alta la qualità del vino.»
Antonio Caria